“Giusto il rinnovo del contratto di lavoro, ma senza risorse aggiuntive tanti Comuni non reggeranno” afferma il Presidente regionale di Autonomie Locali Italiane Angelo Radica
AltreNote m.m
“Costi scaricati sulle amministrazioni già strette nella morsa di spending review e contributi alla finanza pubblica: il governo apra un confronto serio"
A dirlo è Angelo Radica, presidente di Ali Abruzzo – Autonomie Locali Italiane e sindaco di Tollo, commentando lo sblocco del Contratto nazionale 2022-2024 per i dipendenti degli enti locali.“Il rinnovo del contratto nazionale per i dipendenti degli Enti locali è un riconoscimento doveroso verso chi ogni giorno tiene in piedi i servizi pubblici essenziali. Ma sarebbe superficiale e irresponsabile non notare che l’intero costo di questa operazione ricadrà su Comuni ed Enti locali, che già oggi lavorano con risorse ridotte all’osso: senza più fondi dallo Stato tante amministrazioni non reggeranno”.
“I Comuni abruzzesi– spiega Radica – sono ormai stretti in una morsa: da una parte pesano ancora gli effetti della spending review, che proseguirà fino al 2028, dall’altra i contributi imposti alla finanza pubblica, che sottraggono ogni margine di manovra. Così, a fronte di esigenze crescenti, i Comuni sono costretti a fare salti mortali per tenere insieme bilanci e servizi. Non si può andare avanti così”.
“È troppo facile – continua Radica – firmare i rinnovi a livello nazionale e poi scaricarne tutti i costi sulle amministrazioni locali. Se non arriveranno risorse statali vere e stabili, si rischia di compromettere la possibilità stessa di mantenere i livelli di servizio attuali: non possiamo pensare di ridurre il personale o aumentare le imposte per coprire spese obbligatorie decise altrove. Ali Abruzzo chiede con forza che il Governo apra un confronto serio con i Comuni, per definire una strategia di sostegno strutturale alle autonomie locali. Senza un intervento deciso dello Stato, la buona notizia del rinnovo rischia di trasformarsi nell’ennesimo peso sulle spalle di chi, nei territori, continua a garantire la tenuta del sistema pubblico. Su questo tema chiediamo anche l’intervento di Anci Abruzzo da troppo tempo silente su tematiche di interesse per i comuni”.
“I Comuni abruzzesi– spiega Radica – sono ormai stretti in una morsa: da una parte pesano ancora gli effetti della spending review, che proseguirà fino al 2028, dall’altra i contributi imposti alla finanza pubblica, che sottraggono ogni margine di manovra. Così, a fronte di esigenze crescenti, i Comuni sono costretti a fare salti mortali per tenere insieme bilanci e servizi. Non si può andare avanti così”.
“È troppo facile – continua Radica – firmare i rinnovi a livello nazionale e poi scaricarne tutti i costi sulle amministrazioni locali. Se non arriveranno risorse statali vere e stabili, si rischia di compromettere la possibilità stessa di mantenere i livelli di servizio attuali: non possiamo pensare di ridurre il personale o aumentare le imposte per coprire spese obbligatorie decise altrove. Ali Abruzzo chiede con forza che il Governo apra un confronto serio con i Comuni, per definire una strategia di sostegno strutturale alle autonomie locali. Senza un intervento deciso dello Stato, la buona notizia del rinnovo rischia di trasformarsi nell’ennesimo peso sulle spalle di chi, nei territori, continua a garantire la tenuta del sistema pubblico. Su questo tema chiediamo anche l’intervento di Anci Abruzzo da troppo tempo silente su tematiche di interesse per i comuni”.

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