L'importanza deI sit-in di domenica prossima ai Prati di Tivo

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di Marcello Maranella


Quando la funivia di Prati di Tivo non sarà più elemento divisivo per dare vita ad un ragionato rilancio economico e turistico dell'area, la bellezza del Gran Sasso rifiorirà con tutte le sue potenzialità. Inutile girarci intorno: ai Prati di Tivo  non c'è la pur minima idea di un sistema economico produttivo da diversi anni, ha specificato in una nota stampa Antonio Villani sindaco di Pietracamela. Tutto è rimasto bloccato  fra covid, cavilli giuridici e pretenziose rivalse economiche senza riuscire a cavare un euro da un impianto di risalita tanto oneroso quanto improduttivo.  

Non meritiamo tutto questo ha dichiarato con amarezza il sindaco di Pietracamela nell'apprendere la notizia della sentenza (sospensiva ) emessa dalla Corte di Appello dell'Aquila in seguito all'ennesimo ricorso dell'indomabile gestore. A ben leggere il significato di quella esclamazione si può dire che  non è affatto dettata da un sentimento di rassegnazione. Al contrario: vi si legge il fastidio di restare inermi a tempo indefinito.

Del resto cosa deve fare un sindaco di montagna se non reagire  in difesa degli interessi del proprio territorio e dei pochi residenti, tenacemente resilienti di fronte alle calamità naturali e umane che si sovrappongono?

Ed eccolo presente il dottor Antonio Villani insieme al sindaco di Crognaleto Orlando Persia e al sindaco di Fano Adriano Luigi Servi davanti alla galleria Paladini,  lungo la vecchia strada delle Capannelle, per scongiurarne la chiusura al traffico causa lavori manutentivi programmati dall'ANAS.  Non è pensabile bloccare per tutta l'estate  un flusso importante di visitatori e turisti tra i due versanti delle province di L'Aquila e di Teramo, a scapito delle varie attività  ivi dislocate.  Cos'altro possono  fare i sindaci per fare comprendere  che quella è l'unica arteria che porta ai Prati di Tivo o ai borghi suggestivi come Pietracamela, Fano Adriano, Crognaleto e più su fino al Lago di Campotosto?

Disagi a non finire, dunque, sopra e sotto il massiccio montuoso più imponente della catena appenninica

Non se ne può più, sembra voler dire il sindaco Villani con il suo monito rivolto a chi di dovere in relazione a responsabilità sempre più opacizzate. 

L'unico dato certo è che la nostra amata montagna deve tornare a farci sognare. Come?  Guardando al futuro facendo tesoro della sua storia antica, quando è stata sostegno di vita sociale ed economica, come ricorda l'insigne studioso Alessandro Clementi sulle pagine  dell'Almanacco storico del Gran Sasso d'Italia quando descrive  la bellezza del sentiero "che da Assergi porta al Passo della Portella e si apre alle vette di Intermesole, del Corno Grande e del Corno Piccolo. È lo stesso panorama che si presenta agli uomini di Pietracamela che come slitte umane raggiungevano Assergi per rifornire gli opifici della lana dell'Aquila. È lo stesso panorama che si presenta ai mercanti di vini aquilani che dovevano raggiungere Montorio al Vomano e la Valle Siciliana per acquistare vini e olii"

È il racconto della montagna che univa quei mercanti coraggiosi i quali, prima degli altri, scoprirono il Gran Sasso come fonte di ricchezza.

Ma anche di grande attrazione con la successiva nascita dell'alpinismo moderno, dando un notevole impulso alla stazione turistica dei Prati di Tivo. Oggi viviamo tempi incerti e strettamente collegati ai cambiamenti del clima.


Lo spopolamento di antichi borghi montani è inarrestabile e foriero di "una morte sociale" drammatica, se non si considera quello ambientale un bene alla stessa stregua di quelli culturali, artistici, sportivi e commerciali per farne derivare un moderno concetto di economia positiva. Soprattutto compatibile con le regole della buona accoglienza riservata a chi sceglie di venire a soggiornare sulle nostre montagne. È ora di mettere in campo  genuina passione e nuovo spirito di intrapresa.

Non è forse questo l'intento dello slogan RIAPRI♥️AMO IL GRAN SASSO TERAMANO, coniato dal sindaco Villani il quale, con tono garbato ma determinato, ci invita a partecipare al sit-in del prossimo 22 giugno nel Piazzale Amorocchi di Prati di Tivo?

Pieno sostegno e un grande in bocca al lupo sindaco!!

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