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Città di Teramo: il destino è destinato?

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Da bambino sentivo spesso ripetere : "Cosa vuoi farci, Il destino è destinato"! Dietro questo vecchio adagio, alquanto ambiguo, P si nascondeva sempre una sorta di godimento per le disgrazie altrui per cui non valeva la pena muovere un dito per sconfiggere l'ineluttabilità dell'avverso destino. Mi figuro così le cronache cittadine di quest'estate calda dentro cui Teramo sembra annullare definitivamente la propria identità di città capoluogo tanto da indurre il Vescovo, Monsignor Seccia, a rivolgere l'accorato appello ai propri fedeli affinché si facciano parte attiva della rinascita di Teramo.  Non so quanto tutto ciò possa essere compatibile con i doveri della politica cittadina ma, nei fatti, coglie il senso dello smarrimento generale che non accenna a finire. Tuttavia continuo a scrivere di cronache cittadine immaginando di vivere, un giorno non lontano, in un luogo dove la normalità dell'agire politico sia sinonimo di qualità d