TERAMO CONTINUI BLACKOUT: il consigliere regionale Giovanni Cavallari chiede la convocazione di ENEL Distribuzione in Commissione di Vigilanza
AltreNote m.m
I ripetuti distacchi di energia elettrica che da settimane stanno interessando il territorio del Comune di Teramo
stanno generando forti disagi alla popolazione, alle imprese e ai servizi pubblici essenziali. Una situazione sempre
più insostenibile che ha spinto il Consigliere regionale Giovanni Cavallari, Capogruppo di Abruzzo Insieme,
a intervenire ufficialmente con una richiesta indirizzata al Presidente della Commissione di Vigilanza del Consiglio
Regionale, Sandro Mariani.
Con l’atto formale trasmesso oggi, Cavallari chiede che la Commissione convochi in audizione i rappresentanti di
ENEL Distribuzione (e-distribuzione S.p.A.), la società responsabile della gestione della rete elettrica, per fornire
chiarimenti in merito alla situazione e illustrare le azioni concrete previste per porre fine ai disservizi.
“La cittadinanza teramana sta subendo da troppo tempo interruzioni improvvise e prolungate di energia elettrica,
spesso senza alcun preavviso o comunicazione – dichiara Cavallari –. Le segnalazioni che riceviamo ogni giorno
da famiglie, attività commerciali, professionisti e realtà produttive sono allarmanti. È doveroso fare chiarezza,
ma soprattutto pretendere interventi tempestivi ed efficaci per garantire un servizio fondamentale come quello
della fornitura elettrica.”
L’iniziativa punta a portare la questione all’attenzione istituzionale, offrendo alla Commissione un’occasione di
confronto diretto con i referenti di ENEL Distribuzione e sollecitando una presa di responsabilità sulla gestione
della rete nel territorio.
“Non si tratta di episodi isolati, ma di un problema strutturale che richiede una risposta immediata e una
pianificazione seria di interventi – aggiunge Cavallari –. Teramo merita rispetto e attenzione: la Regione deve
farsi portavoce delle esigenze del territorio, e io continuerò a battermi affinché la questione non venga sottovalutata
né lasciata irrisolta.”
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