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Visualizzazione dei post da maggio, 2021

I fiumi raccontano l’Appennino con le scrittrici Donatella Di Pietrantonio e Laura Bosio nella rubrica di Michele Fina

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  L’ Appennino raccontato attraverso i fiumi” (Donzelli), della serie Civiltà Appennino promossa attraverso la Fondazione Appennino. Laura Bosio e Donatella Di Pietrantonio sono tra le autrici e gli autori del libro in una un'apposita raccolta di contributi. Il direttore della Fondazione, Lacorazza , ha specificato  che “ si tratta del secondo volume della collana coordinata da  Raffaele Nigro e Giuseppe Lupo . Da due anni in questo progetto raccontiamo la dorsale appenninica, contenitore di identità e di memoria, grande leva per ripresa e resilienza. Si contano circa 20 milioni di italiani che vivono in bilico tra la restanza e la partenza, a cavallo tra la necessità di affermare diritti di cittadinanza e nello stesso tempo dare un contributo ai loro territori.  La forza dei racconti delle autrici e degli autori rende bene l’idea del fiume come senso della vita e metafora della storia”. Questi in sostanza i temi  al centro della discussione del libro "Le vie dell&#

GENTE DI TERAMO: A "Soqquadro" l'arte di Toni il corniciaio

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  di Marcello Maranella N on lo rivedevo da parecchio tempo, Ton i. Era poco più che un ragazzo quando frequentavo il laboratorio "Arte e cornici" in Via Stazio a Teramo gestito a regola d'arte, appunto, dalla madre Annalucia in quel luogo dove, agli inizi del'900, prese avvio l'attività di Conocchioli per la vendita di madonnari , cornici e oggetti sacri e religiosi, a cui subentrava negli anni cinquanta Tobia Giannandrè , artigiano a modo e sapiente. A Via Stazio non si fanno più cornici dai tragici giorni del 2009, quando il terremoto rese inagibili gli storici locali dopo circa 120 anni di onorato servizio. Con l'andata in pensione della gentile signora corniciaia i segreti e i ferri del mestiere sono passati al figlio che ha ridato impulso all'attività portandola all'attenzione dell'alta committenza nel mondo dell'arte e degli operatori culturali più esigenti. Qualche mese fa avevo bisogno di una cornice speciale per un dipinto a me mol

"Castelli è un potenziale enorme. Lavoriamo insieme affinchè non resti solo potenziale" . Intervista a Fernando Filipponi, storico dell'arte e ricercatore al Museo del Louvre di Parigi

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di Marcello Maranella C on la pubblicazione della voluminosa ricerca su Aurelio Anselmo Grue - La maiolica nel settecento fra Castelli e Atri (Verdone Editore)- lo studioso teramano Fernando Filipponi ha aperto una pagina inedita nel panorama dell'arte ceramica italiana a cui recentemente si è aggiunto Souvenir d’Arcadia. Ispirazione letteraria, classicismo e nuovi modelli per le arti decorative alla corte di Clemente XI , stampato per i tipi di Umberto Allemandi, l a casa editrice torinese specializzata nella pubblicazione di libri e periodici d'arte e d'architettura.  Nato a Teramo nel 1978,  Filipponi ha studiato lettere all’università Alma Mater Studiorum di Bologna ma la storia dell’arte e l’archeologia erano le sue passioni già quando decise di iscriversi al liceo Delfico nella città capoluogo. A Bologna ha acquisito  l'imprinting riconoscibile nell’orientare i suoi interessi, strutturare metodologie, progettare il lavoro di ricerca , prima come studente, poi

FALCONE E BORSELLINO: RICORDO PERMANENTE ALL’UNIVERSITÀ DI TERAMO, NEL SEGNO DELLA LEGALITÀ

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In occasione della ricorrenza delle stragi di Capaci e via D’Amelio il rettore dell’Università di Teramo Dino Mastrocola ha accolto l’invito di Wikimafia di allestire all’interno del Campus pannelli con frasi e pensieri del giudice Giovanni Falcone. Così, oltre al tradizionale lenzuolo esposto nella sede del Rettorato, sono stati allestiti pannelli permanenti nell’Aula 12 “Falcone e Borsellino” del Polo didattico Silvio Spaventa e nell’area attualmente destinata alle vaccinazioni. «L’Università di Teramo – ricorda il rettore Dino Mastrocola – è stata la prima a istituire nel 2018, in collaborazione con l’Associazione “Falcone e Borsellino”, una Scuola di legalità e giustizia, per favorire la promozione culturale, la riflessione e il dibattito sui temi della legalità e del contrasto alle mafie».

Castelli al bivio fra tradizione e innovazione. Qualcosa si muove ma è prematuro parlare di ripresa dicono i ceramisti artigiani. Museo delle ceramiche ancora senza guida

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  di Marcello Maranella E' una giornata calda a Castelli nonostante il sole esca ad intermittenza in un groviglio di nuvole e nebbie che rendono ancor più misterioso il massiccio montuoso che sovrasta l'abitato. Mentre in auto ci si avvicina alla meta è impossibile distogliere lo sguardo dalla parete nord del Camicia, tanto attraente quanto impervia nelle sue scure fenditure rocciose descritte mirabilmente dai grandi alpinisti che l'hanno attraversata. Storie fantastiche dentro scenari naturalistici unici  e inconfondibili che da oltre cinque secoli custodiscono i segreti e la creatività dell'arte ceramica. Percorrendo l'autostrada dei Parchi da Teramo verso Roma si esce al casello di Colledara superando l'abitato di Isola del Gran Sasso fino al bivio per Castelli e ci si immerge  nel cuore verde del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Un'incantevole combinazione di natura e cultura dove si celebra il Festival dell'Arte. Ricordo la do

LE VITI E LE VITE DEI PADRI. Una bella storia di Fano Adriano

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  di Marcello Maranella In tempi molto lontani, in una zona prossima al paese denominata " le Vignole ", si coltivava l'uva. Una coltivazione concepita su impianti rudimentali che si estendevano sopra pendii e terreni rocciosi tanto impervi che, in relazione alle tecniche attuali di lavorazione in campo vitivinicolo, sarebbe considerata una sorta di eroica viticoltura . "Le attività di viticoltura e produzione del vino in zona Vignole è certificata storicamente dalle tracce imperiture impresse dagli antenati nella roccia" spiegano a Fano.  " Parliamo ovviamente dei Grignetti da cui prende il nome la nostra associazione culturale. Si tratta di vasche rudimentali magistralmente scolpite nella falesia in cui veniva pigiata l'uva". C'è chi fa risalire l'origine degli antichi pigiatoi alla preistoria altri al periodo medievale, mentre nella nostra contemporaneità costituiscono una forte attrazione turistica e accolgono in religioso silenzio pro

“Chiediamo al Comune di omaggiare Marco Pannella intitolandogli la via davanti alla scuola Noè Lucidi” propone Teramo Nostra

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La proposta di Teramo Nostra formulata al Sindaco di Teramo a cinque anni dalla scomparsa del grande teramano “M arco Pannella, tra i più illuminati personaggi della scena politica nazionale e internazionale, è stato sicuramente il più grande politico espresso dalla città di Teramo, per questo e soprattutto per l’amore che nutriva per la sua città chiediamo all’Amministrazione comunale di Teramo di rendergli un dovuto omaggio, intitolandogli una via o una piazza: noi abbiamo pensato alla via davanti la scuola elementare Noè Lucidi”. Lo dichiara il Presidente dell’associazione culturale Teramo Nostra Piero Chiarini che a cinque anni dalla scomparsa di Pannella, avvenuta a Roma il 19 maggio 2016, ha incontrato il Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto affinchè il Comune di Teramo possa ricordare in maniera degna l’illustre concittadino. “A l momento – ha detto ancora Chiarini – alla memoria di Marco sono stati intitolati, per decisione dell’Amministrazione Provinciale, i giardini di Palaz

L’appello di Sandro Galantini: «Intitolare una via al magistrato-eroe teramano Girolamo Minervini, ucciso dalle BR e dimenticato da tutti»

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  U n eroe dimenticato Girolamo Minervini , il magistrato nato a Teramo il 4 maggio 1919 ed assassinato il 18 marzo 1980 a Roma dalle Brigate Rosse. In Abruzzo, e soprattutto a Teramo, non c’è una via che lo ricordi. Né al suo nome è stato intitolato un edificio pubblico, fosse una scuola o anche un giardino. Per questo lo storico e giornalista Sandro Galantini , peraltro insignito dei titoli di Cavaliere e di Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana, ha preso carta e penna proponendo ai sindaci di Teramo e di Giulianova di intitolare un via, una piazza o una struttura pubblica a Minervini. «Teramo – dice Galantini - perché è il luogo in cui nacque Minervini. Giulianova perché è la mia città dove, alcuni anni fa, ho peraltro ricoperto la carica di vicepresidente della Commissione toponomastica comunale. Ma l’appello è per tutti i sindaci d’Abruzzo. Almeno per coloro che, come me, ritengano doveroso ricordare una splendida figura di abruzzese che ha immolato la sua stessa es