Spunti e appunti sull'Ateneo di Teramo dopo la visita di Sergio Mattarella
Quello che si è visto lunedì mattina a Colleparco in attesa dell'arrivo del Capo dello Stato pone al centro del dibattito cittadino il rapporto fra la comunità aprutina e l'Università degli studi di Teramo. O meglio: quanto vale oggi il capitale umano e scientifico accumulato dal 1993 ad oggi fuori e dentro le mura dell'Ateneo? Qual'è il grado di consapevolezza dei teramani circa i benefici materiali e immateriali che ne derivano in termini di immagine e di servizi avanzati? Bisognerà attendere, magari fra dieci anni, la visita di un altro Presidente della Repubblica per celebrare l'ennesimo anno accademico e poi riattraversare il fossato mai riempito fra la collina di Colleparco e Porta Melatina? Del resto le aspre vicende che portarono al diniego in consiglio comunale per la funivia insegnano. Ad ogni buon conto mi interrogavo nell'attesa dell'arrivo del Presidente Mattarella mentre sopra la volta ondulata dell'Aula Magna scorrevano nomi di gran pregio intellettuale che hanno costruito la civiltà dei Pretuzi...Jacobello Del Fiore, Zachara da Teramo, Andrea De Litio... attraverso l'ingegno e la creatività di cui spesso siamo inconsapevoli eredi.Non si può certo dire che da Colleparco non si gettino ponti di dialogo e cooperazione in favore del multiculturalismo per lo sviluppo dei paesi più poveri attraverso lo scambio, il confronto la contaminazione fra saperi e persone.... "che ha radici lontane e ci riconduce a un caro amico da poco scomparso", ha dichiarato con profonda commozione Dino Mastrocola citando Don Enzo Chiarini..."sempre accanto agli ultimi del mondo". Significative anche le testimonianze del Presidente del Consiglio degli studenti, Emanuela Testa, di Marina Ramal Sanchez premiata con il dottorato UniTe intitolato a Giulio Regeni e di Sergio Pipitone di Radio Frequenza, la Radio dell'Università degli studi di Teramo in cui gli studenti sono liberi di esprimere la propia voce, ricordando Antonio Megalizzi, il giovane comunicatore... "che ha perduto la vita troppo presto mentre cercava di inseguire il proprio sogno di libertà e democrazia".
Che dire della lezione di economia politica impartita dal professore Luciano D'Amico? Una mirabile transvolata nel tempo che apre con l'incipit In nome di dio e del buon guadagno scritto nel più antico libro contabile del 1406 (Quaderno de la Fraterna Soronzo) e conclude con Adriano Olivetti e l'elevazione materiale, sociale e culturale della sua fabbrica di Ivrea. Interessante il monito conclusivo: " Adriano Olivetti era forse in anticipo sui tempi, a noi il compito di non essere in ritardo". Appunto!!

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