Un mandorlo in ricordo di Don Arduino
Di li a poco le note della banda paesana avvertono che sta per iniziare la cerimonia per la celebrazione del centenario della nascita di Don Arduino Pompei, canonico aprutino e Arciprete di Castelbasso. Si percepisce un gradevole esempio di fede e di valori sociali condivisi dai parrocchiani del luogo per onorare con canti e letture il loro pastore, vissuto sempre fra gli umili con alto senso del dovere del proprio ministero. Ma già il giorno prima a Caprafico, la locale Associazione a lui intitolata aveva reso omaggio alla memoria di Don Arduino con racconti, una mostra fotografica e testimonianze in video.
Due comunità dunque attraversate dal suo lungo percorso sacerdotale che a Caprafico con i Carabinieri Forestali teramani in congedo e a Castelbasso con Italia Nostra hanno piantato due alberi di mandorlo ...."per sancire quel diretto collegamento con il sub appennino teramano. Il mandorlo" sottolinea Gualberto Mancini, Comandante dei Carabinieri Forestali di Teramo, " è una pianta umile ma che ben si attaglia alla filosofia di vita di mio zio Arduino, perché è una pianta che annuncia la primavera, una pianta del sorriso che alla fine da sempre buoni frutti". Con queste notazioni scientifiche indirizzate con grande affetto alle doti umane dello zio arciprete il dottor Mancini ha salutato amici e autorità mentre i ragazzi della parrocchia, in presenza del Vescovo della diocesi di Teramo e Atri, Monsignor Lorenzo Leuzzi, scoprivano la targa di intitolazione a Don Arduino del Belvedere Marino di Castelbasso.


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