Donne pastore: il film "poetico" di Anna Kauber proiettato ieri al Teatro Comunale

Iinteressantissima serata ieri sera al Teatro Comunale di Teramo promossa dalla locale condotta pretuziana di Slow Food, presieduta da Marcella Cipriani, con  la presentazione di un film di rara incisività creativa  della regista Anna Kauber, definito il Miglior film documentario italiano al 36° Torino film festival.

In novantasette minuti di proiezione è raccolta la vita delle donne pastore in Italia ed è il risultato di un viaggio di più di due anni, di circa 17,000 km percorsi e di 100 interviste rivolte a donne di età compresa tra i 20 e i 102 anni. La figura del pastore, nell'immaginario e nella simbologia più diffusa, è sempre stata associata al genere maschile. Ma il settore dell'allevamento ovi caprino si sta femminilizzando, sempre più donne scelgono di svolgere questo lavoro tradizionalmente patriarcale. Le donne pastore impegnate quotidianamente nella loro attività vivono spesso sole, ma anche con compagni e con la loro famiglia, pienamente coinvolte nelle attività sociali e economiche della comunità in cui vivono.


Cosa l'ha spinta a girare... In questo mondo
L'intento è stato quello di esplorare in tutti i suoi aspetti il nuovo ma significativo fenomeno del mondo della pastorizia femminile, dai numeri in crescita su tutto il territorio italiano e ricco di fermenti e di sorprese. Tale fenomeno sta trasformando le caratteristiche dell'antica cultura patriarcale in una nuova, libera, fruttuosa e spesso molto felice opportunità di lavoro e di vita.
Durante i due anni di viaggio, nel corso delle giornate vissute insieme, i racconti delle donne pastore hanno attraversato la complessità di ogni storia di vita, restituendo - con le motivazioni della loro scelta lavorativa - anche la sfera più intima e sottile del vissuto individuale. Le video interviste si focalizzano, quindi, su una ricerca di genere, confrontandosi su quella specificità
dell'esperienza femminile nella cura degli animali e nel rapporto fondativo con la natura.
Marcella Cipriani

Mai sfondo o mero contenitore, il paesaggio italiano è sempre presente, come vibrante protagonista, con la sua ricchezza di suoni naturali, di vegetazione e fauna selvatica, così vario e bello nelle molteplici differenze di conformazione e di latitudine, cangiante nelle diverse condizioni climatiche e stagionali. Le Terre Alte - quelle dei pastori – sono altresì portatrici di storia collettiva, sedimento di vissuti e di narrazioni. In questo senso, la ricerca ha voluto anche raccogliere le esperienze del pastoralismo del passato, oggi scomparso, nelle testimonianze di tante donne pastore anziane e figlie, mogli e madri di pastori.
Sono state più di cento le pastore intervistate nel mio viaggio solitario. Un volo - poetico e allo stesso tempo crudo nella sua realtà mai mistificata - su un mondo ai più sconosciuto, ‘diverso' in modo spesso sorprendente, senza tuttavia essere mai un ‘altrove’.
Le protagoniste:

Maria Pia Vercella Marchese, Michela Battasi, Donatella Germano, Rosetta Germano, Gabriella Michelozzi, Caterina De Boni Fiabane, Assunta Valente, Anna Arcari, Maria Oliveto, Efisia Podda, Lucia Colombino, Marica Colombino, Elia Nicolai, Alessandra Tomei, Addolorata Di Fiore, Rosa Aquilanti, Brigida Ciorciaro, Rosina Paoli, Anne Line Redtroen, Aste Redtroen, Assunta Calvino, Michela Agus.


Chi è Anna Kauber
 

Regista, scrittrice e paesaggista. Vive a Parma. Da anni documenta e divulga la vita e il lavoro nel mondo rurale, occupandosi in particolare di tematiche sociali e culturali delle comunità. Nel 2014 pubblica il libro “Le vie dei campi” premiato al Premio di letteratura rurale “Parole di Terra”. 

E’ soprattutto interessata dalla relazione fra uomo-terra-cibo.
Su queste tematiche realizza alcuni docufilm finalizzati alla divulgazione nel settore specifico dell’agricoltura, del paesaggio e dell’ambiente. Fra questi, “Ciclone Basmati”, girato fra Italia e India, su cibo e immigrazione, vincitore del premio speciale Babel Sky TV all’International Migration Art Festival 2012. 

 

La raccolta di video-interviste “Ritratti di donna e di terra” (che ricerca e documenta la specificità di genere in agricoltura e nella trasformazione dei prodotti della terra) nel 201 viene proiettata presso la Cineteca di Bologna nel corso di un evento promosso dalla Regione Emilia Romagna e Slow Food Emilia Romagna. Nel dicembre dello stesso anno, la collezione di video-interviste è stata portata a Minsk - Bielorussia nell’ambito di un seminario internazionale promosso da “The Institute of System Researches in Agroindustrial Complex of the National Academy of Sciences of Belarus” partner UNESCO.
Nel 2017 è invitata a partecipare come relatrice all’evento “Next Generation Chef”, organizzato
da ALMA Scuola Internazionale di cucina italiana di Colorno PR, un grande momento di confronto
sulla cultura gastronomica.Sempre nel 2017 le viene assegnato il premio “Garganello d’oro per la promozione della cultura del cibo”, come riconoscimento della “attività che l’ha portata a sviluppare i temi della cultura del cibo e dell’agricoltura, con particolare riferimento al ruolo della donna in tali ambiti”. Fra i premiati nelle edizioni precedenti: Gualtiero Marchesi - gli chef Massimo Bottura e Michael White - Carlin Petrini - Libera Terra - i docenti Andrea Segré e Massimo Montanari - i giornalisti Gianni Mura e Licia Granello.
Dal 2015 al 2017 intraprende il viaggio di ricerca con video-interviste alle donne pastore in
Italia, da cui è stato realizzato il film “In Questo Mondo”.
La Transumanza è stata candidata dall’Italia a diventare patrimonio culturale immateriale
dell'umanità Unesco. Il film IN QUESTO MONDO è nel dossier curato dal Centro Interdipartimentale Biocult dell’Università del Molise, che il Mipaaf ha presentato a Parigi per il processo di valutazione lo scorso 27 marzo.




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