Comune e società partecipate: il sindaco D'Alberto batte i pugni sul tavolo della politica

Un fiume in piena e toni concitati del Primo cittadino di Teramo Gianguido D'Alberto che in conferenza stampa questa mattina ha presentato  il "conto" su lodi e arbitrati incombenti sulle casse comunali per rispondere al consigliere Maurizio Salvi di Futuro in che lo accusa di intentare...." una guerra personale contro la Ruzzo Reti SpA che sta lavorando bene mettendo riparo a tanti  errori fatti in un passato tristemente noto". Ed ecco allora che la foga del sindaco si è condita di argomenti sui debiti fuori bilancio che ogni mattina si ritrova sul tavolo, sulle spese giudiziali di contenziosi di cui altri portano le responsabilità, di gestione tutta politica delle società partecipate come Ruzzo Reti e Teramo Ambiente, considerate riserva di consensi per ben altri fini.  
E' il sistema che deve cambiare ha sottolineato il sindaco aggiungendo che sono spese di giustizia quelle che i cittadini di Teramo devono pagare  riferito ai tre milioni di arbitrato Teramo ambiente o ai tre milioni di bollette imposte dal Ruzzo..... "Non è affatto una questione personale ma è semplicemente  il diritto dovere dell'amministrazione comunale di conoscere tempi e modalità di risanamento della società soprattutto in merito all'eccessivo costo del personale interinale. Dal momento che tutto è rimasto immutato dalla rielezione dell'attuale CdA di Ruzzo Reti Spa", ha incalzato Gianguido D'Alberto, "manderò io il conto al mittente in difesa degli interessi della nostra comunità che ci ha premiato chiedendoci di governare la città. E' ora di cambiare un sistema dannoso che si perpetua da tempo ed io intendo essere strumento al servizio dei cittadini per cambiare le cose". Senza rifare la storia di ciò che accadde mesi fa in occasione del rinnovo del CdA del Ruzzo in cui il comune capoluogo restò isolato rispetto agli altri comuni della provincia, risulta evidente la volontà malcelata di taluni di tenere sotto scacco il comune indebolendone il ruolo di capoluogo.
Su questo terreno il sindaco non ha nascosto il disagio nel suo agire amministrativo manifestando, tuttavia, l'impegno a riprendere il dialogo con i suoi colleghi sindaci per riaprire una prospettiva unitaria di crescita sociale, economica e soprattutto istituzionale. Del resto deve pur avere un peso autorevole l'elezione all'unanimità  del sindaco del comune di Teramo a Presidente regionale dell'ANCI, mentre sullo sfondo restano partite decisive che per noia non rielenchiamo dal momento che tutto ruota o nuota nel guado della ricostruzione. Buon lavoro Sindaco con l'auspicio di conseguire gli obiettivi del suo programma non solo all'interno della filiera istituzionale ma, soprattutto, nelle alleanze politiche efficacemente compatibili con lo spirito del buon governo.

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