Ciao Franco

Ci ha lasciato in punta di piedi, con la riservatezza del giornalista che sa come trattare la notizia. Franco D'Ignazio veniva dalla buona scuola del giornalismo. Prima dalle pagine sportive nazionali poi, per anni, sempre al suo posto nella redazione del Messaggero, sopra i portici di Fumo. Quando cominciai a collaborare con il quotidiano romano, verso la metà degli anni ottanta, lui si occupava di sport e cronaca ma gli piaceva tanto parlare di politica. E poi io ero "lu trian" a cui raccontava sogni e nostalgie della sua adolescenza trascorsa in convitto ad Atri. Non ti concedeva granché nel mestiere ma ne apprezzavi le sfumature esistenziali, quelle sussurrate dentro i suoi mondi: la Grecia solare e le vacanze dagli amici teramani, il piacere di mostrarti  in anteprima gli aggeggini digitali piu' sofisticati, la professionalità indiscussa del cronista giudiziario. Negli ultimi tempi se usciva dal barbiere dietro Piazza Martiri o se lo scorgevi alla fermata del tram ti accennava un sorriso  e poi ti cacciava un discorso, sempre con garbo e con i toni bassi. Così tanto per non interrompere quelli precedenti. Mi piaceva quel sorriso sincero e io....ciao Franco....

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