“CONOSCERE LA STORIA RENDE LIBERI”. L'Ateneo teramano aderisce all'appello di Repubblica
Il
Senato accademico dell’Università di Teramo ha aderito al manifesto in difesa della storia, lanciato sulle
pagine del quotidiano La Repubblica
da Andrea Giardina, Liliana Segre e Andrea Camilleri.
Nel
manifesto dal titolo “La Storia è un bene comune”, i tre autori chiedono di
ripristinare la traccia di Storia all’esame di maturità, di non diminuire le
ore di insegnamento nelle scuole e di non trascurare l’insegnamento
universitario della disciplina.
«Sono
orgoglioso ‒ ha dichiarato il rettore Dino
Mastrocola ‒ che il Senato Accademico della mia Università abbia
sottoscritto all’unanimità l’appello lanciato sul quotidiano La Repubblica da
tre giganti del nostro tempo. Ma sono particolarmente felice perché ho toccato
con mano quanto sia centrale nei colleghi di tutte le discipline la convinzione
che lo studio e la conoscenza della storia siano le fondamenta della cultura e della
libertà individuale».
«La
storia – ha proseguito Mastrocola ‒ è identità, mette in relazione cose
diverse, aiuta a comprendere il passato e a interpretare il presente, insegna a
non ripetere errori. L’uomo stesso è un essere storico, la società nella sua
evoluzione segue un filo storico. Ridimensionare lo studio della storia è come
ridimensionare la cultura: non si può fare».
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