ZTL un falso problema se parte la ricostruzione di Teramo



L Zona al Traffico Limitato nel centro storico di Teramo è andata in confusione mediatica fra sindaco e assessore. Come definire altrimenti le due dichiarazioni divergenti. Ormai è fatta ma  si poteva evitare uno scivolone su una tematica complessa e divisiva derivante da un piano traffico mai definito in passato.  Che oggi pesa in capo all’assessore Stefania Di Padova la quale nell’intervista ad un’emittente locale si è sentita costretta ad aprire, sia pure temporaneamente, alla libera circolazione il centro storico per  carenza di personale, mole di lavoro amanuense mai supportato da tecnologie adeguate, avvitamento burocratico su permessi e autorizzazioni . Una decisione, ha precisato Di Padova, concordata con il sindaco, il quale però, subito dopo, ne ha decretato la bocciatura. Senza troppi giri di parole:  spetta al sindaco guidare il suo esecutivo e le sue decisioni sono insindacabili ma sono altrettanto soggette a valutazioni politiche e d'immagine amministrativa che ne derivano.  Su queste stesse colonne spesso riferiamo e comprendiamo le difficoltà che insistono sull’amministrazione comunale legate alla ricostruzione e alla chiusura delle attività produttive e commerciali che un tempo costituivano l’asse portante dell’economia locale.
Tale disagio pesa enormemente sulla città capoluogo che ha perso progressivamente peso politico e istituzionale a causa del fallimento di pezzi importanti del sistema creditizio ma è altresì affaticata dalla mancanza di strategie in enti partecipati dal comune di Teramo (Ruzzo, Te.Am. ecc.) di cui le cronache di questi giorni sono piuttosto eloquenti.  Nella vicina Ancona la sindaca Valeria Mancinelli è assurta agli onori della cronaca mondiale per la semplicità delle sue scelte, molto apprezzate dai cittadini, partendo da due interventi fondamentali  e fortemente attrattivi:  sistemazione e manutenzione delle strade, pulizia e cura dell’ambiente urbano!Oggi pomeriggio ascolteremo presso l'Ipogeo Maurizio Landini e l'impegno della CGIL sul lavoro, sulla ricostruzione, sulla patrimoniale, sul futuro delle comunità colpite dal sisma. Sarà una buona occasione per il Sindaco di Teramo Gianguido D'Alberto per spostare l'attenzione dell'opinione pubblica dai piccoli screzi burocratici all'illustrazione di un progetto politico condiviso sulle priorità di rilancio della città capoluogo che dipende essenzialmente dall'assetto operativo della macchina della ricostruzione. L'altro ieri mattina su La 7, durante la trasmissione "L'aria che tira" il giornalista Antonello Caporale in contraddittorio con un sindaco del cratere aquilano ha affermato che i fondi destinati a L'Aquila per la ricostruzione  prendono la strada per investimenti a Teramo e a Pescara. Forse sarebbe il caso di saperne di più.

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