Pittori a Porta Romana. L'interessante rassegna ospitata in spazi privati

E' sabato santo e la primavera invita al passeggio in una Teramo affollata per le festività pasquali davvero inusuale. Sembra che la città si riprenda da un lungo letargo dopo calamità naturali e sociali defatiganti e tuttora incombenti. Poco lontano dal vociare festoso e bene augurante di pace e serenità , Corso di Porta Romana ospita una Mostra di Pittura organizzata dal Direttore Artistico di Teramo Nostra, Sandro Melarangelo, nella quiete di un quartiere anticamente il più popoloso ma anche fra i più indigenti della città. Dal 18 aprile al 5 maggio rimarranno esposti in un ampio locale gentilmente concesso da privati, opere di artisti noti e di appassionati creativi in omaggio al luogo in cui gli artisti si ritrovavano in abitazioni improprie per uso di studi e laboratori. A Porta Romana c'erano falegnami, colorai e corniciai, indispensabili per i pittori oltre, naturalmente, a calzolai, fabbri, sarti, tipografi, legatori e liutai. "Era una città autonoma nella città", precisa Sandro Melarangelo, "e noi vogliamo ricordarne il contributo umano e culturale anche attraverso la figura del pittore Franco Tommarelli, recentemente scomparso, il cui studio è proprio lì, di fronte a noi". Lo si incontrava il sabato mattina, Franco Tommarelli, fra i banchi del mercato contadino, sempre gioviale e unico nel portamento con il basco blu e la sigaretta fra le dita. Era espressione genuina della vita del suo quartiere, di  quando erano attive le osterie, i tabaccai, i fruttivendoli e alimentari, le rivendite di carbone e legna. Il primo pittore a viverci stabilmente nell'800 fu Gianfrancesco Nardi mentre Vittorino Scarselli vi si stabilì ai primi del '900 per dirigere il vicino orfanotrofio maschile e insegnare arte. Giovanni Melarangelo fu suo allievo e sotto la sua guida dipinse le vedute del Tordino. 
Altre vicende, aneddoti e curiosità  fra arte e virtù che caratterizzarono la vita di Porta Romana si possono apprendere dal minuscolo cartoncino illustrativo della mostra a cura del pittore Sandro Melarangelo, sempre prodigo di commenti e ricordi personali a beneficio dei visitatori.  Come in altre recenti occasioni si registra il disagio degli operatori della cultura, costantemente privati dell'utilizzo delle strutture pubbliche di cui l'amministrazione comunale dispone. Non è ancora dato conoscere le ragioni dell'incomprensibile e reiterato diniego alle richieste di  esposizione di opere dell'ingegno artistico, letterario, fotografico, musicale presso gli spazi espositivi in centro storico de L'ARCA, non a caso destinati a Laboratorio per le arti contemporanee o nei locali di via Nicola Palma. Sembra perfino superfluo ricordare al Sindaco Gianguido D'Alberto che è piuttosto alta l'aspettativa di un suo rapido intervento risolutore.







Commenti

Post popolari in questo blog

Finalmente si parte con la ristrutturazione della Stazione Ferroviaria di Teramo. L'Impresa D'Adiutorio di Montorio al Vomano si aggiudica l'appalto da 23 milioni di euro

Il McDonald's arriva a Teramo culla delle virtù gastronomiche. Entro il 2023 la struttura sarà realizzata sopra il parcheggio San Francesco

CHORUS NOVUS diretto da Paolo Speca nell'Aula Magna dell'Ateneo interpreta magistralmente "La Buona Novella" di Fabrizio De Andrè