Avrò scritto una decina di articoli sull'argomento intitolazione del Palascapriano. Spesso sulle pagine del quotidiano La Città ho raccolto le numerose istanze di cittadini e rappresentanti delle associazioni sportive che operano in città e nelle frazioni, con il pieno convincimento dell'allora direttore Alessandro Misson, Oggi, dunque, che il sogno diventa realtà in omaggio alla figura di Tino Pellegrini non posso esimermi dal ripercorre insieme ai lettori di AltreNote i momenti più significativi che hanno indotto la giunta comunale guidata dal sindaco Gianguido D'Alberto a prendere la giusta decisione. Una scelta molto attesa da parte di tutti gli sportivi teramani condensata in una petizione di trecento firmatari, emersa sin dai tempi del commissario prefettizio insediatosi dopo la caduta dell'amministrazione di Maurizio Brucchi.
Si, perché occorre trovare prima
di tutto l’attenzione e la disponibilità dell’ente comunale che detiene il bene da intitolare ad una grande
figura che ha onorato con competenza e passione il basket teramano oltre i confini della Casa
dello Spot. Era il 4 ottobre 2019 quando in un clima di squisita cordialità il Sindaco Gianguido D'Alberto accolse a Palazzo di Città, in via Carducci, la
delegazione sportiva della pallacanestro teramana di cui mi onorai di far
parte. Insieme al sottoscritto c'erano Ermanno Ruscitti, Presidente della Teramo Basket 1960, Pino Di Giovanni, Presidente dell'associazione "Gli irriducibili della Teramo Basket 1960" e il vice presidente Bebè Martorelli, autore
della sopracitata raccolta di firme per il suddetto riconoscimento ad una delle figure più rappresentative del mondo sportivo il quale, nella sua lunga e onorata carriera, ha rappresentato il buon nome del basket aprutino su tutto il territorio nazionale. Nell'occasione la domanda fu immediatamente protocollata per poter richiedere successivamente l'autorizzazione alla Prefettura di Teramo secondo le disposizioni vigenti. "Ho sempre avuto quest'idea per la mente da quando Tino, maestro di vita e di nobili ideali spotivi, ci ha lasciato" precisa Bebè Martorelli, visibilmente commosso nell'apprendere la notizia dell'approvazione della richiesta di intitolazione, "abbiamo trascorso tanti anni insieme alla Casa dello Sport di Via Taraschi per creare il vivaio di giovani atleti diventati poi grandi campioni a livello nazionale. Ricordo quando andavamo dinanzi alle scuole per scegliere i ragazzi più alti e concordare con gli insegnanti di educazione fisica le scelte più meritevoli per organizzare i campionati studenteschi in cui si mettevano in mostra le doti fisiche e atletiche di ognuno".
Tino Pellegrini e il
Palazzetto dello Sport: mi sembra il binomio perfetto per continuare a
sognare di pallacanestro fra le generazioni di atleti che lui ha egregiamente
formato e i ragazzi che si avvicinano numerosi verso una delle più belle discipline
sportive. Sono convinto che sarebbe un gesto condiviso ed apprezzato non solo
dai tifosi ma anche da quanti, e sono numerosi, hanno conosciuto il Professor Pellegrini nei vari campi di
gioco e nei momenti di gloriose vittorie, tenacemente conquistate in virtù dei
suoi insegnamenti di sportivo e di rigoroso educatore nel mondo della scuola.
Non occorrono tanti ingredienti elogiativi per cogliere il ritorno d’immagine e di promozione di una
Teramo da sempre conosciuta attraverso la
pallacanestro che ha trovato con l’impegno di Tino Pellegrini uno dei punti di
eccellenza competitiva più elevati, non escluso l’ambito traguardo della serie
A.
Mi è capitato fra le mani un foglietto di un periodico locale in cui Tino
Pellegrini scrive di basket in una rubrica dal titolo “Amarcord”, senza data e
senza citazioni roboanti. Egli parla semplicemente di…” campionati e tornei a cui partecipavano squadre di militari americani
che mostravano un alto livello tecnico e che funzionavano da vere lezioni di
rinnovamento per i giovani come Bebè Martorelli che giocavano nella
pallacanestro”. Erano i tempi eroici del 1949, ricorda Pellegrini, …” la forte
D’Alessandro dei Sorgi, Rastelli, Forti, Pierannunzi, Rubini, Porretti, Gavini,
Ambrosini, Pellanera 1 e Pellanera 2 , quando iniziava il ciclo di incontrastato dominio nei campionati di serie
C; ciclo che si concluderà con la promozione in B”. Una lunga vita per lo sport quella di Tino che ha lasciato tracce inequivocabili di bravura e di
equilibrato protagonismo come si addice, del resto, ad un rigoroso maestro del
suo calibro. E’ giunto, dunque, il momento di dare un nome prestigioso e
funzionale al Palazzetto dello Sport, grati ai membri della commissione toponomastica del comune di Teramo che hanno esaminato la nostra proposta, agli assessori di riferimento che hanno predisposto la delibera di approvazione sottolineando l'impegno di Tino Pellegrini in qualità di consigliere comunale e al primo cittadino che ne farà oggetto di corretta informazione pubblica nella prossima seduta del Consiglio Comunale prima di essere inoltrata all'attenzione della Prefettura. Il pensiero naturalmente va rivolto ai familiari di Tino e in particolare al fratello Romano che ha seguito con trepidazione i vari momenti della vicenda.
Chi è Tino Pellegrini
Nato a
Catanzaro il 24 luglio del 1925, Renato “Tino”
Pellegrini arriva a Teramo all’età di
nove anni. Il padre Franco, anch’egli insegnante, viene trasferito presso la
scuola di Avviamento Professionale andando ad abitare con la numerosa famiglia
di dieci figli lungo i Tigli di Viale Mazzini, presso il palazzo Incis.
Autentico maestro di sport, Tino lavorava ininterrottamente ogni giorno con
meticolosità e autorevolezza tanto da meritare stima e disciplina dai
tantissimi giovani avviati brillantemente al successo agonistico. I maggiori traguardi sportivi di Tino
Pellegrini arrivano, però, con la
pallacanestro. Nel 1946 si formò la polisportiva D’Alessandro che si occupava
di pallacanestro e atletica leggera. Com’è noto a tutti gli sportivi,
l’organizzazione di base di quella
società fu foriera di significativi risultati: il Consiglio Direttivo, infatti,
era composto da soli insegnanti di Educazione Fisica, i quali operavano anche a
scuola. Erano proprio loro ad organizzare i vari campionati studenteschi dai
quali scaturiva la selezione per le varie squadre. Praticamente tutto il
movimento sportivo era collegato; i talenti, se esistevano, non potevano
sfuggire. Nel 1950 Tino Pellegrini diventa allenatore di pallacanestro al
termine di un corso tenuto da Elliot Van Zandt. Nella stagione 1957-1958 la
Libertas D’Alessandro Teramo, da lui guidata, approda in Serie A. Il maestro
Pellegrini era insegnante elementare e docente di educazione fisica e impiegò
il suo prezioso tempo di sportivo anche come consigliere comunale indipendente.
Come uomo di cultura fu attore e regista in diverse produzioni e nel 1997
scrisse il libro “Un canestro di storia”,
nel quale rievocava gli albori e l’ascesa della pallacanestro cittadina. Da
grande tecnico qual’era egli amava ripetere:” Oggi manca l’impiantistica di base; I ragazzi non hanno più spazi dove
applicarsi liberamente per valorizzare i propri talenti. Guardate gli Stati
Uniti: la loro forza è la base; ovunque c’è un campetto asfaltato con due
tabelloni; è lì che nascono i campioni”. Tino Pellegrini, il papà dello
sport teramano, un grande maestro di vita,
è scomparso il 28 settembre 2017 all’età di 92 anni.
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