Calorosa accoglienza e giusta atmosfera ieri sera all'Ipogeo per la presentazione di "Anima Nuda" dello stilista teramano Filippo Flocco
Filippo Flocco
ha scritto un libro che non è un romanzo autobiografico. Non è neanche
un racconto su cui cucire una recensione nel senso classico del termine.
E' proprio lui, l'autore, a chiarirci il senso della pubblicazione
quando, sin dalle prime righe, si rivolge al lettore sussurrando..."la nostra sarà una conversazione confidenziale dove io mi racconterò e tu mi leggerai. Se vorrai anche in fondo all'anima...". Anima nuda,
appunto! Senza veli, senza forzature, senza retorica. Con grande cura
narrativa nel manifestare sentimenti ed emozioni legati a momenti e
personaggi determinanti, nel bene o nel male, della sua intensa
esistenza, condensata abilmente in 222 pagine. Perciò il libro si legge
tutto d'un fiato. Come fosse un diario intimo che Filippo Flocco disvela
senza timori e senza ambiguità. Con il giusto equilibrio fra gioie e
amarezze, riconoscimenti e rinunce, amori e passioni che si intrecciano
nell'animo di colui che diventerà "Ambasciatore d'Abruzzo della moda nel mondo".
Il libro è anche un attraente viaggio nell'onirico labirinto dell'alta
moda, romana e parigina in particolare. Anticipato da trasmigrazioni
giovanili negli anni 70/80 dalla sonnolenta provincia aprutina ai
clamori internazionali della metropoli londinese, come tanti di noi
facevano per imparare l'inglese, per sentirsi cittadini del mondo, per
catturare in anteprima mode e tendenze culturali d'avanguardia, per
ascoltare buona musica nello stupefacente e profumoso quartiere di
Earl's Court. In ogni vicenda rispolverata Filippo sottolinea la tenacia
e l'orgoglio di riuscire a realizzare grandi sogni senza mai farsi
travolgere dagli eventi, conservando un grande attaccamento alla sua
città, agli affetti e ai valori dentro cui rifugiarsi dopo sfibranti
prove di apprendistato. E poi altre cose più riservate di famiglia raccontate con leggerezza ma molto caratterizzanti la sua prorompente personalità. Che si estrinseca nei ringraziamenti finali ..."a
Marguerite Yourcenar, a Seneca, a Khalil Gibran, a Topo Gigio, ai tre
Moschettieri, a Leonardo da Vinci e all'infinita serie di personaggi che
non ho conosciuto, ma che mi hanno insegnato a essere quello che sono".
Che
coglie l'essenza della propria comunità con creatività e maestria
artigiana nell'atelier di via Nazario Sauro. Che stampa un libro
impegnativo con una premiata casa editrice teramana, Ricerche e Redazioni di Giacinto Damiani e Barbara Marramà.
Che si accinge a promuoverlo oltre i confini regionali per raccogliere
frutti di buon lavoro di stilista e comunicatore, nel buon nome della
città di Teramo che, alla fine della fiera, ama smodatamente.
L'EVENTO
E' stata proprio una gradevole serata di incontri e di opportune riflessioni! ma.ma
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