"Sguardi d'Autore" una mostra fotografica di successo

 di Marcello Maranella

Che ci fosse bisogno di un profondo ripensamento dell'assetto urbanistico della città di Teramo reso ancora più stringente dall'ultimo terremoto di circa un anno fa non vi è alcun dubbio. Che si cominciasse a valutarne gli effetti dinamici e positivi attraverso il linguaggio delle immagini non era affatto scontato nonostante Teramo vanti un passato di tutto rispetto per numero di appassionati di fotografia documentaristica e artistica. Il premio Gianni Di Venanzo con la consegna ogni anno, da più di vent'anni, dell'esposimetro d'oro non è che una delle prestigiose testimonianze in proposito. Se n'è parlato ieri pomeriggio a Teramo nella Sala Ipogea nel corso dell'incontro  sulla fotografia denominata AD OCCHI APERTI alla presenza di un folto pubblico di appassionati e di curiosi, espressione di circa duemila visitatori che dal giugno scorso hanno firmato la loro presenza con commenti e proposte davvero interessanti. L'appuntamento di ieri fa seguito all'inaugurazione della mostra Sguardi d'Autore promossa nell'ambito del  Giugno Teramano da Giacinto Damiani, il noto editore di "Ricerche e Redazioni", con il patrocinio del Comune di Teramo manifestatosi attraverso la sensibilità dell'assessore alle politiche culturali, Caterina Provvisiero presente all'incontro. 

Significative anche le considerazioni espresse da Umberto Palestini, Direttore dell' Accademia di Belle Arti all'Università di Urbino ed esperto di fotografia e arti visive e dal Presidente della Fondazione Tercas, Enrica Salvatore. A fare gli onori di casa i quattro fotografi teramani Armando Di Antonio, Maurizio Anselmi, Marco Di Vitini e Giampiero Marcocci scelti dall'editore Damiani per rappresentare a schema libero lo stato dei luoghi della memoria  nel loro divenire fra case e opifici abbandonati o storiche monumentalità scalfite dal sisma o angoli di grande suggestività destinati prima o poi a scomparire perchè così vogliono le leggi della trasformazione urbanistica insieme a tante storie di umanità  che si dissolveranno con essi. E' come voler dire salviamo il salvabile in una corsa appassionata contro il tempo per le vie e i quartieri della città prima che arrivino le ruspe. Molte le domande del pubblico rivolte ai fotografi a cui sono seguite risposte altrettanto pertinenti con integrazioni e impegni operativi da parte dell'assessore Provvisiero e della dottoressa Salvatore.  Quest'ultima, infatti, nella sua qualità di Presidente della Fondazione Tercas ha manifestato ampia disponibilità nel valutare qualsiasi contributo di idee innovative, in linea con le finalità  dell'Ente, che dovessero scaturire dall'iniziativa in oggetto, legati alla più generale ricerca di identità culturale della città di cui la Fondazione è artefice massimo con la predisposizione in corso di definizione dell'ambizioso progetto di candidatura di Teramo a Capitale della cultura 2018.

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