Fuori dal coro del civismo un PD in cerca d'autore
L’uno proteso a conservare
la leadership del partito, piuttosto logorata dal tempo e dalla mancata elezione in regione del candidato della costa a vantaggio di Dino Pepe in rappresentanza della Val Vibrata. L’altro invece rivendica due risultati che pesano in maniera decisiva nel confronto politico interno. In tal senso Mariani, come ex commissario del partito di Teramo, mette sul piatto della bilancia un lusinghiero risultato nella formazione della maggioranza
amministrativa al comune di Teramo e il ritorno vittorioso sui banchi
del Consiglio regionale quale candidato nella lista Abruzzo in comune per Legnini. Da questo punto di vista, piaccia o no, la
politica del PD nel capoluogo ha oggi una posizione rafforzata rispetto all'egemonia della costa che vede emergere un giovane gruppo dirigente
formatosi nella mischia
di una competizione elettorale difficile ma che ha spodestato il potere
del centrodestra
teramano. E' interesse di tutti tornare a ragionare sulla funzione
aggiornata e incisiva del
ruolo di capofila del comune di Teramo non solo fidando sugli indicatori
economici e sociali. E' la politica che deve tornare ad essere
regolatore dello sviluppo con una sostenibilità reale sui tempi della
ricostruzione, sulla tutela dell'acqua del Gran Sasso, sui servizi
eccellenti della sanità, sulle linee di una programmazione economica che
tolga il freno alla macchina burocratica e apra porte e finestre
per rigenerare l'ambiente e ospitare competenza e creatività come altri
Paesi insegnano. In tale visione del futuro dovrebbe collocarsi il
congresso provinciale del PD in
cui ritrovare il valore dell’unità. In ogni caso, nonostante le contraddizioni e la batosta elettorale alle politiche del 4 marzo scorso,
il PD rimane un interlocutore politico rispettabile, soprattutto utile,
dentro quel campo largo di civici, progressisti, ambientalisti,
antirazzisti in cerca di stabilità e benessere in un paese normale. Avrà un bel da fare il segretario provinciale Gabriele Minosse a cicatrizzare le ferite della mancata rappresentanza del PD alla presidenza della Provincia, del repentiino avvicendamento al Bim dove si è insediato come Presidente, dell'inamovibiltà dei vertici del Ruzzo. Gli esperti di logistica sanno benissimo che oltre alla guerra in politica contano molto gli ambasciatori della distensione.
Foto dall'alto:
Renzo Di Sabatino in compagnia di Nicola Zingaretti, Sandro Mariani e Giovanni Legnini, Gianguido D'Alberto, Tommaso Ginoble con l'onorevole Rosato, Gabriele Minosse segretario prov.le PD, Moreno Fieni ex Presidente BIM, Dino Pepe consigliere regionale PD, Luciano Monticelli ex consigliere regionale PD.
Commenti
Posta un commento