Le "note alte" di Gianguido D'Alberto

Al Teatro Comunale di Teramo ieri sera il sindaco Gianguido D'Alberto ha fornito alla cittadinanza un contributo di chiarezza d'intenti del suo operato politico a meno di un anno dalla sua elezione. Ho scritto politico senza eludere, naturalmente, i problemi amministrativi. La ricostruzione, la sanità, il lavoro, la qualità della vita hanno fatto da contorno al suo ragionamento rivolto soprattutto a Giovanni Legnini, candidato alla presidenza della regione Abruzzo, di cui condivide schieramento e programma elettorale. Come, del resto, evocavano sul palcoscenico i cubi illustrati sotto lo slogan: Abruzzo -una storia da scrivere insieme-, musicata per l'occasione dai bravi "ragazzi del Braga". In quest'ultima settimana il sindaco di Teramo, nonostante la riservatezza che lo contraddistingue, ha scelto di aprirsi alla cittadinanza su questioni di rilevante importanza nel dibattito politico amministrativo in corso. 
Punti decisivi per la continuità della sua guida al comune di Teramo. Il primo espresso nel Salone dell'auditorium del Parco della Scienza cominciando a sciogliere lacci e laccioli che impediscono da decenni il recupero del Teatro Romano. In sostanza ha indetto una conferenza di servizi pubblica ed ha esaltato l'istituto della democrazia partecipata annunciando alle varie rappresentanze convenute il crono programma dell'iter amministrativo per l'approvazione del progetto. Il secondo è emerso dal palcoscenico del Comunale di fronte ad una platea molto attenta e numerosa, consapevole della posta in gioco per le sorti future delle nostre comunità a livello locale e regionale.
Con toni sostenuti ed eloquio fluido il Sindaco è uscito dal suo ruolo di amministratore per esprimere meglio il suo pensiero politico, senza demonizzare i partiti, ma riconoscendo al civismo la spinta necessaria per salvaguardare i diritti alla salute, al lavoro, all'istruzione, alla convivenza civile. Nel pieno rispetto delle istituzioni, ha aggiunto, precisando tuttavia a gran voce che siano le istituzioni medesime a dover andare verso i bisogni della società e non il contrario. In tal senso ha elogiato  l'idea forza di Giovanni Legnini che si ispira al modello Teramo: costruire insieme una grande alleanza abruzzese per lo sviluppo e la modernizzazione in cui il civismo trovi la motivazione più nobile dell'espressione della politica e della.....coerenza.




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