Il grande cinema fra gli scenari di Campo Imperatore

         Quando un calendario sopravvive alla conta del tempo per cui è stato stampato entra di diritto negli archivi della memoria, al pari di un libro pregiato che non smette mai di incuriosire. È l'effetto che si prova sfogliando il calendario del Parco Gran Sasso-Laga, anno 2010, dedicato ai film girati nello straordinario paesaggio di Campo Imperatore. Un'idea che allora ebbe un gran risalto sulle pagine dei massimi organi d'informazione e  fra gli appassionati di cinema.

                  



         Era e resta tuttora  una sequenza di fotogrammi da custodire con cura perché trasmette sogni ed emozioni dell'arte  che meglio si accompagna alla nostra esistenza. Ma può anche guidarci alla ricerca di panorami affascinanti e misteriosi. Un viaggio quasi lunare nel regno della biodiversità appenninica. E scoprire storie di borghi e di castelli nelle Terre della Baronia, dentro Scenari d'Autore dove grandi registi hanno girato film indimenticabili.





     Ognuno di questi  itinerari riconduce a
Campo Imperatore, dove la Natura si concede alla Cultura,  nelle sue migliori scenografie cinematografiche con magnifici attori....
Michelle Pfeiffer, Richard Gere, Sean Connery, Giovanna Mezzogiorno, Sergio Rubini, Valerio Mastrandrea, Mickey Rourke, Rutger Hauer, Nastassia Kinski...





           Fosco Maraini, orientalista e alpinista fiorentino, che arrivò per la prima volta a Campo Imperatore alla fine degli anni trenta rimase estasiato...  "potrebbe benissimo essere Tibet: ricorda la pianura sconfinata di Phari Dzong, a più di 4200 metri sulla via tra l'Italia e Lhasa" . Tanto vasto e infinito gli apparve quell'altopiano dell'Appennino che si allunga ai piedi delle vette più orientali del Gran Sasso.



       Il film che più ha resistito nell'immaginario cinematografico di Campo Imperatore resta senza dubbio "LO CHIAMAVANO TRINITÀ" con Bud Spencer e Terence Hill. 
Attori molto popolari e anticipatori della fortunata serie dei film western all'italiana. Ancora oggi qualcosa rimane di quel set spartano a Fonte Vetica fatto di baracche e panche in legno. Simboli di una stazione di sosta del vecchio West, al confine delle province abruzzesi di L'Aquila e Teramo.













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