Tac su un rarissimo reperto appartenuto ad un teropode vissuto tra i 90 e i 60 milioni di anni fa. L'esame diagnostico affidato al Centro Medico D'Archivio

di Marcello Maranella


È stato effettuato nella sede giuliese del Centro Medico D’Archivio
un esame diagnostico, specificamente una Tac, su un rarissimo osso, rinvenuto nel
continente africano, appartenuto ad un teropode, cioè ad un dinosauro della categoria
dei Tyrannosaurus e dei Velociraptor vissuto tra i 90 e i 60 milioni di anni fa.
Il reperto, esaminato dall’équipe composta dal direttore scientifico del Gruppo, dott.
Claudio D’Archivio, e dal dott. Gabriele D’Archivio, è stato consegnato dal
teramano Alessandro Paterna, presidente dell’associazione Ophis ed erpetologo
attivo nel campo della conservazione e della divulgazione di informazione
erpetologica, autore di diversi lavori scientifici e consulente, per la provincia di
Teramo, dei Carabinieri Forestali nonché di enti pubblici e privati nazionali ed
europei.


«Una delle ragioni per cui abbiamo chiesto al Gruppo Medico D’Archivio di
sottoporre il fossile alla Tac è che i dinosauri presentavano cavità nelle ossa, sacche
d’aria nello specifico, tali da permettere a questi giganti del passato di muoversi, e
correre addirittura, avvantaggiati da un’ossatura più leggera e da un particolare
sistema di ossigenazione che regolava la loro temperatura corporea. Gli esami –
prosegue Alessandro Paterna – potrebbero evidenziare una morfologia diversa
rispetto alle specie della stessa famiglia. Se così fosse, si giungerebbe in futuro ad
una riclassificazione della specie. In ogni caso i risultati di questa procedura verranno
pubblicati dopo la fine del mio studio e della revisione scientifica».
Grande soddisfazione è stata espressa da Claudio D’Archivio. «Inizia una nuova
frontiera per il nostro Centro. Da oggi infatti nasce una proficua collaborazione con
Alessandro Paterna e l’associazione Ophis nel segno della paleontologia. A loro
abbiamo messo e disposizione, e continueremo a farlo in futuro, le nostre tecnologie e
competenze. Come Gruppo Medico – prosegue il dottor Claudio D’Archivio - ci
siamo sempre interessati al territorio supportando ricerche storiche, opere letterarie,
discipline sociali perché crediamo molto nelle risorse locali. Questo è un ambito
diverso rispetto ai tradizioni settori culturali dei quali ci siamo interessati. E
indubbiamente assai intrigante. Piace davvero pensare che uno studio così importante
veda protagonisti dei giovani ricercatori teramani».
Il fossile esaminato nel Centro diagnostico di Giulianova, insieme con altri, sarà
esposto a fine lavori nel Centro Ophis, una struttura sita nel Teramano che sarà
ultimata entro l’inizio del prossimo anno per essere adibita a centro erpetologico
nonché a museo di scienze naturali con lo scopo di continuare a studiare e pubblicare
i progetti erpetologici e paleontologici svolgendo altresì attività didattiche.

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