Simboli e simbolismi in Piazza a Castelli nell'incantevole conversazione con Philippe Daverio

L'attesa è stata lunga ma ben ripagata ieri sera in Piazza a Castelli per ascoltare una brillante conversazione con Philippe Daverio: esimio storico dell'arte, docente, saggista, politico e personaggio televisivo fra i più celebri in Italia e in Europa. Circa due ore di incantesimi letterari artistici e scientifici che riecheggiavano nella mente assorta e rispettosa di giovani e meno giovani che alla fine hanno letteralmente circondato l'oratore con richeste di selfie e autografi. Il tutto in omaggio alla cultura non bacchettona e aristocratica di un'Italia che potrebbe uscire dalle nebbie e tornare a illuminarsi con il piacere della conoscenza e dei suoi migliori valori rinascimentali. Simboli e simbolismi, segni e linguaggi che l'arte ci trasmette continuamente nel tempo trasformandoli antropologicamente grazie all'ingegno e alla creatività di Brunelleschi, Michelangelo, Giotto, Andy Warhol e tante altre immaginifiche meraviglie  in sintonia o in contrasto fra loro. Che bellissima serata al chiaro di luna dentro atmosfere magiche e irripetibili donate alla comunità di uno dei borghi più belli d'Italia, purtroppo ancora sofferente per i postumi del terremoto che ne mortificano il profilo storico economico di ben oltre cinque secoli di arte ceramica. L'infaticabile sindaco Rinaldo Seca era raggiante sul palco per aver inseguito con successo Philippe Daverio fino a Roseto degli Abruzzi dove qualche ora prima lo storico dell'arte aveva inaugurato una mostra di artisti contemporanei, fra cui il nostro conterraneo Marco Appicciafuoco. Mi riferisco ad una pregevole iniziativa allestita a Villa Paris dalla Fondazione Cingoli che da anni sperimenta con grande successo di pubblico e di critica una lungimirante comunione artistica fra mare e monti con particolare riguardo per la ceramica di Castelli. Bravissimi anche per la competenza e la passione che manifestano i giovani che organizzano il Festival Storia dell'Arte di Castelli, giunto ormai  alla sua settima edizione. Un grazie dunque per la squisita accoglienza alla curatrice Alessia di Stefano e al consigliere comunale Raffaello Di Simone.










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