Orsa Yoga: grande simbolo fra mito e conflitti

Dedico questo racconto al mio nipotino Carlo Enrico di 6 anni circa. E' un bimbo vivace e curioso verso il mondo animale e vegetale. Quando viene a trovarmi passiamo gran parte del tempo a sfogliare le pagine di due volumi che egli predilige particolarmente: "L'Aquila dei serpenti" , edizioni Pandion, di Francesco Petretti e "Orso marsicano" , Carsa edizioni, di Alberto Cambone  & Roberto Isotti. Nel suo magico mondo di dinosauri di ogni specie e grandezza vive con grande riguardo l'orso marsicano che non vede l'ora di incontrare dal vivo. E ieri, prontamente, mi ha chiesto: "ma quando mi porti nel giardino dell'Orso?" Era un modo garbato per ricordarmi di mantenere fede alla promessa  di andare insieme in gita a Pescasseroli a chiacchierare "dal vivo" con  quel gigantesco plantigrado giocherellone che gli compare nel suo libro preferito. Come nelle fiabe gli ho narrato la storia di Yoga piena di avventure e scorribande che lo avevano reso famoso e che i suoi affezionati guardiani lo avevano traferito in un grande giardino del Parco per farlo vivere in pace e lontano dalle insidie di quotidiana umanità. "Ma è ancora viva?"  mi ha chiesto ad un tratto Carlo Enrico. "E' vissuta a lungo", ho risposto, "e poco prima di andarsene  ha affidato ad altri giovani orsi il compito di raccontare altre belle storie di amicizia e convivenza con i bambini curiosi e appassionati come te". Dopo la gita fuori porta da Teramo a Pescasseroli vi racconterò come è andato il tanto agognato incontro  di Carlo Enrico con i parenti di Yoga di cui vi riporto qui, con il dovuto rispetto, un accattivante ritratto.  Un'orsa che rimarrà per sempre nella storia del Parco Nazionale dell'Abruzzo, Lazio e Molise. L'Orsa Yoga  è stata ritrovata morta dai custodi del Centro Visite del Parco a Pescasseroli  nella mattinata di domenica scorsa. Ha concluso il suo ciclo di vita a trent'anni, un'età assolutamente rilevante per un orso che si è caratterizzato per le sue scorribande  nei paesi del parco e dopo aver trascorso tante stagioni presso l'area faunistica di Villavallelonga, divenuta successivamente non idonea per ragioni di sicurezza. Sicché dall'agosto del 2017 era stata trasferita presso il Centro visite di Perscasseroli dove ha concluso la sua lunga esistenza. Già lo scorso anno era stata sottoposta ad un delicato intervento a causa di alcune ernie midollari alla colonna vertebrale che le stavano paralizzando gli arti posteriori.
Aveva ripreso a camminare con tutte le problematiche legate alla sua veneranda età. La carcassa è stata trasferita all'Istituto Zooprofilattico di Teramo per gli accertamenti del caso. La storia di Yoga è molto particolare. L'orsa inizia giovanissima a frequentare nel periodo estivo la Camosciara in cerca di cibo avvicinandosi ai turisti in sosta pic-nic nei pressi del Casone Antonucci. Ancora oggi i volontari del Parco ne ricordano le gesta con affetto e incredulità nonostante fosse divenuta sempre più ardita e confidente fino ad inserirsi vicino alle tende dei campeggiatori. Poi, alla fine degli anni novanta, la situazione si fece più critica, prima con l'arrivo di Yoga a Opi in piena festa patronale creando un putiferio, poi in piazza finendo dentro la cantina di una casa. Il Parco allora decise, sia pure a malincuore, di ridurla in cattività al fine di garantire l'incolumità delle persone ma anche dello stesso plantigrado sottraendolo a eventuali rappresaglie. In ogni caso Yoga e Sandrino hanno rappresentato nell'immaginario collettivo la coppia di orsi più interessante all'interno del Parco. Essi sono considerati due eccezionali messaggeri della specie di orso bruno marsicano. Attraverso i loro comportamenti è cresciuta l'attenzione dei visitatori dell'area faunistica di Villavallelonga e del Centro Visite del Parco anche dal punto di vista scientifico in relazione alle caratteristiche di biodiversità di questo splendido animale. Infiniti ringraziamenti dunque ai tecnici e agli esperti del parco che consentono costantemente di sviluppare procedure e metodi gestionali indispensabili nella mitigazione del conflitto fra orso e uomo.

Photo tratte dal libro "Orso marsicano", Carsa edizioni, di  Alberto Cambone  & Roberto Isotti.






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