Il monumento di Vittorio Emanuele II restaurato in Piazza della Libertà riapre una pagina storico artistica significativa e avvincente nella Giulianova di fine Ottocento

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di Marcello Maranella


In genere i restauri dei monumenti coinvolgono gli addetti ai lavori e gli appassionati della materia.  Eppure l'altra sera, al Kursaal di Giulianova, ci siamo ritrovati in tantissimi ad ascoltare storie avvincenti di fine Ottocento in occasione della presentazione del volume "Giulianova e il colosso di bronzo", dedicato alla "rianimazione" della statua di Vittorio Emanuele II in Piazza della Libertà a Giulianova Alta. 

A raccontare antefatti e aneddoti gustosi c'erano Sandro Galantini storico, giornalista, romanziere e il Direttore del Polo museale civico di Giulianova Sirio Maria Pomanti. Due  studiosi eclettici e rigorosi  ma anche brillanti affabulatori nel  rievocare con seducente piglio narrativo le intricate vicende amministrative dell'epoca miscelate da contrastanti sentimenti (amarezze, incomprensioni) accumulati nella realizzazione della gigantesca opera scultorea dall'insigne artista di origine giuliese Raffaello Pagliaccetti. Con Galantini che chiudeva il suo racconto in un'atmosfera surreale sull'assenza dell'artista alla cerimonia inaugurale, e con Pomanti pronto a riprendere il filo del ragionamento sulla vita e le opere di Raffaello Pagliaccetti in una dimensione artistica di alto profilo nazionale. Al di là delle vicende locali che pure lo indussero ad un chiarimento con la società giuliese per "una riabilitazione morale che ripristinasse intatto il prestigio di cui da sempre godeva". Dopo oltre cent'anni da quegli avvenimenti Giulianova torna a riflettere sul suo  passato  reinterpretandone i caratteri originari con l'intento di trasmetterlo alle future generazioni pubblicando, per la prima volta, una memoria manoscritta  dell'artista sulla Storia del monumento, curata magistralmente dal compianto Francesco Tentarelli.


Si tratta, evidentemente, di una più appropriata.."chiave di lettura sul rapporto a volte, come in questo caso, troppo elastico, tra artista e committenza".  È stato questo il senso  del messaggio rivolto alla platea dall'imprenditore mecenate Claudio D'Archivio, fondatore dell'omonimo Gruppo Medico di Giulianova di cui ricorre il 25° anniversario della nascita, che ha garantito il sostegno economico per l'eccellente lavoro di restauro del monumento simbolo dei Savoia, sotto la guida attenta e competente di Valentina Muzii. 

Sono seguiti i ringraziamenti a quanti hanno contribuito alla realizzazione del pregevole volume, edito da Ricerche e Redazioni con saggi di Sandro Galantini e Sirio Pomanti, curato da Letizia D'Archivio presidente dell'Associazione "D'Archivio Cultura" che ha donato la prima copia  a Marisa Recinelli, consorte del professore Francesco Tentarelli. Il lavoro di composizione è stato arricchito dalle fotografie di  Giancarlo Malandra  e dal copioso apparato iconografico d'epoca sul monumento e sulla piazza, con l'aggiunta di immagini inedite a cura del collezionista Marco Marà. Inappuntabile Cinzia Falini per l'ottima conduzione della manifestazione.



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