Domani, nel Giorno della Memoria, la commemorazione in Atri di Francesco Martella Medaglia d’Oro della Resistenza
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Francesco Martella, nato ad Atri il 21 ottobre 1898, calzolaio, antifascista, nel 1924 emigra a Caprino Veronese e due anni più tardi, a Verona, sposa Leonilda Coltri da cui avrà due figli: Sergio e Giovanna Edda. Nella città veneta si avvicina ai circoli antifascisti locali. Viene schedato dall’OVRA (Opera Vigilanza Repressione Antifascismo) e nel 1930 si sposta a Parigi per partecipare alle attività antifasciste cittadine aderendo a “Giustizia e Libertà”. Nel 1936 è volontario in Spagna dove ottiene i gradi di ufficiale dopo la battaglia di Guadalajara. Torna a Parigi ma nel luglio del 1940 viene arrestato dalla polizia di Pètain ed estradato in Italia. Successivamente, a novembre, viene confinato nell’isola di Ventotene dal governo fascista. Liberato ad agosto, dopo la caduta del fascismo, Francesco Martella si trova a Roma nei giorni successivi all’armistizio dell’8 settembre 1943, dove si mette a capo di un gruppo di franchi tiratori durante le giornate di Porta San Paolo. Rientra ad Atri e organizza un gruppo armato di resistenza. Nella notte del 17 novembre 1943 cade vittima di un agguato fascista e viene ucciso nella sua casa paterna.
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