Non è più una chimera il recupero del Teatro romano di Teramo. La prima pietra del Sindaco D'Alberto e grande risalto sulle prime pagine del Corriere della sera

 di Marcello Maranella

Due immagini eloquenti quelle che seguono per rappresentare un evento tanto atteso da decenni. Ieri pomeriggio, all'imbrunire, il sindaco di Teramo Gianguido D'Alberto era lì con piccozza in mano, davanti a quelle mura fatiscenti sopra i resti del Teatro romano, per dare inizio ai lavori della loro  rimozione. Una grande emozione accompagnata da un lungo appaluso da parte dei tanti teramani presenti che chiude un capitolo contrastato di polemiche astiose e promesse mai mantenute.
Dell'evento ne aveva anticipato ampiamente ieri mattina nelle prime pagine il Corriere della sera con un titolo di notevole effetto mediatico: Via all'abbattimento dei palazzi. Riemerge il Teatro romano, registrando in poche ore l'esaurimento delle copie in tutte le edicole. Onore dunque all'operato dell'amministrazione guidata da D'Alberto.



Segno evidente della massima attenzione conquistata nei circuiti nazionali della comunicazione, destinata a crescere nei prossimi mesi in relazione alla meterializzazione del progetto che, nel riscoprire un glorioso passato, sappia al tempo stesso sintonizzarsi con le esigenze della contemporaneità digitale, elevando l'offerta della fruizione del sito in pregevole promozione culturale e turistica. 


Per ora sarà bene lasciare la parola alle immagini catturate durante l'incontro di ieri promosso dall'Amministrazione comunale in sintonia con la Regione presente l'assessore Pietro Quaresimale, la Fondazione Tercas con la presidente Tiziana Di Sante, la Sovrintendenza, le associazioni culturali. In particolare con Teramo Nostra, rappresentata da Piero Chiarini e Sandro Melarangelo, che ieri sera ha ripercorso in un video, a cura di Rino Orsatti, i momenti più significativi della travagliata vicenda del Teatro romano, senza dimenticare l'impegno e il contributo di un grande teramano come Marco Pannella. Con la benedizione finale del Vescovo di Teramo e Atri, Monsignor Lorenzo Leuzzi.  Photo Ma.Ma
























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