Guido Montauti oltre la sfera artistica nell'inedita narrazione di Umberto Palestini e Ida Quintiliani. Una mostra da non perdere a L'ARCA

di Marcello Maranella

Dovrei scrivere una recensione sulla interessante mostra di Guido Montauti allestita nelle sale espositive delle Arti contempranee- L'ARCA- del Polo museale Città di Teramo, inaugurata il 19 dicembre scorso. Ma non trovo spunti adeguati seguendo lo schema classico della cronaca degli avvenimenti perchè quella di Teramo non è l'ennesima rassegna visiva di quadri più o meno noti. Siamo, in verità, di fronte ad un racconto originale, autobiografico in senso virtuale s'intende, che l'artista di Pietracamela esprime aprendo agli studiosi e agli appassionati della sua arte il suo copioso archivio. Grazie alla squisita disponibilità dei figli Giorgio e Pierluigi riemergono lettere, articoli di giornali del tempo, fogli e appunti volanti, pubblicazioni postume, il risalto in prima pagina sulla prestigiosa  rivista La Fiera Letteraria, disegni, acquerelli,oli, immagini di una vita e tanto altro materiale inedito rimasto finora gelosamente custodito fra le mura di famiglia. Non posso nascondere la meraviglia e il piacere che ho provato nell'ascoltare l'altra sera all'Ipogeo Umberto Palestini e Ida Quintiliani, i due pregevoli interpreti della figura umana ed artistica del pittore teramano che hanno sapientemente descritto nel volume dal titolo "Guido Montauti - HO FIDUCIA NELLA MIA FANTASIA".

Che non è un catalogo tradizionale, hanno sottolineato gli autori. Lasciando in tal modo intendere che si tratta di un immaginario viaggio esistenziale. " Un'avventura indimenticabile, ha affermato con incontenibile enfasi Umberto Palestini esaltando.. il "tocco" Montauti e la sua immensa capacità della manualità fine. L'intelligenza di tracciare con un piccolo segno un universo intero! 

Un esperimento editoriale ben riuscito. Che desta emozione nello sfogliare duecento pagine su carta patinata impresse di immagini a colori, impreziosite di stati d'animo dell'artista e giudizi di autorevoli critici del suo linguaggio espressivo unico....La sua è pittura di pensiero, intenta e come trasognata ....così motivava il Premio Diomira! Una sintesi perfettamente equilibrata ed attraente in grado di guidare il lettore/visitatore nell'animo di Montauti artista ..."che ha rinnegato ogni modello sensibile per creare opere esemplari con la tenacia e la forza proprie degli uomini nati in montagna".  Opere, scrive Palestini parafrasando Mario Rigoni Stern, dai colori unici e dai "profumi" intensi.


"Sono nato nel 1918 in un piccolo paese del Gran Sasso. La prima volta che vidi un quadro incominciai a dipingere; per volere di mio padre dovetti impiegarmi. Poi otto lunghi anni di vita militare mi portarono a vagare per mezza Europa. 

Feci la guerra  in Grecia e in Francia, evaso dal campo di prigionia, mi chiamai Reillel de Bellock Emile, maquis nelle Forze Francesi dell'Interno. Mi fu possibile dipingere solo in Macedonia e in Lorena. Per divieto di raggiungere Parigi tornai al mio Paese, dove ho dipinto per tre anni e oggi eccomi per caso a Venezia, la prima volta, con questa raccolta di quadri che adunano la mia attività dal '46 al '48".  Guido Montauti


."....la sua visione, così densamente torbida, sanguigna e non scevra di un certo sapore mistico-letterario".  

Gastone Breddo

."..... possiede doti concrete e vaste possibilità; è intelligente e aperto; oltre il senso coloristico è dotato di immaginazione. Il resto tocca a lui, poichè ognuno si salva da sè. E' importante comunque sottolineare che ha raggiunto in vari quadri risultati positivi e che oltre la buona qualità della sua pittura, ha varcato la soglia del Bello, cioè della poesia.  

Leone Minassian

 

"Montauti è un uomo moderno, e come tale si esprime, anche se in alcuni lavori l'altrui quadro è considerato fino ad un limite oltre il quale troviamo la personalità del pittore, estremamente romantico-espressionista, nella quale già un sospetto della tridimensione si fa strada e soprattutto l'acuirsi del racconto che lo porterà ad una vena felice di narratore, perchè è forte, anzi troppo, la qualità espressiva di questo pittore".

Remo Brindisi 

 

E poi ancora Bruno Corà, Nerio Rosa, Giorgio Morandi, Virgilio Guidi, Valerio Mariani. Enrico Crispolti.

Nel bel mezzo del libro campeggia a caratteri cubitali l'atteso riferimento dell'artista.."Come nel Rinascimento, con spirito affine all'arte classica, si diversifica da essa, così il Pastore Bianco ritornando alle origini sa differenziarsi dall'arte dei primitivi. (...) L'uomo e le cose, intese, perciò strettamente e fisicamente nel loro concetto di uomo e di cose, vengono a fare la loro apparizione come masse compatte di colore omogeneo delimitate come il ricordo dell'uomo e delle cose suggerisce".  Guido Montauti

Le pagine conclusive rivelano le dichiarazioni d'intenti del sindaco di Teramo Gianguido D'Alberto e dell'assessore alla cultura Andrea Core, convinti sostenitori dell'evento Montauti da cui muovere passi decisivi nella diffusione dell'immenso patrimonio artistico e culturale aprutino ben oltre la dimensione museale locale.

info CONTENUTI

mostra

L'iniziativa promossa dal Comune di Teramo -assessorato alla cultura- con il Coordinamento generale di Gioia Porrini si avvale dell'apporto organizzativo dell'associazione culturale Big Match.  La mostra  rimarrà aperta al pubblico fino al 1° maggio 2022 presso le sale espositive de L'ARCA -Polo Museale Città di Teramo, angolo Corso San Giorgio -Largo San Matteo

Ufficio stampa a cura di Pietro Colantoni per conto di Big Match.  Immagine coordinata Arti Grafiche della Torre. Digital media partner Wide Open Comunicazione.

catalogo

Testi di Umberto Palestini Ida Quintiliani; Concept and book design Michela Rattini; Redazione Patrizia Baratiri; Apparati fotografici Marco Di Marcantonio Gino Di Paolo r.v. pp.45,47,75,81

 

Nota di ringraziamento a Giorgio e Pierluigi Montauti per la preziosa collaborazione e per aver concesso le opere in mostra. E ancora un plauso a Giorgio Montauti per aver messo a disposizione il suo straordinario archivio.






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