"Diario di una mamma giornalista". Presentato ieri sera il libro di Veronica Marcattilli con lusinghiera accoglienza di pubblico e di critica
di Marcello Maranella
L'ho letto ieri sera davanti al camino il libro di Veronica Marcattili dal titolo inequivocabile "Diario di una mamma giornalista" (Iampieri edizioni) e ho tirato fino alla fine, in attesa che si spegnesse l'ultimo tronchetto di legna prima di andare a letto senza la preoccupazione che si riaccendesse. Voglio dire che si legge tutto d'un fiato quel diario di una mamma giornalista che lancia messaggi importanti rivelando ad un tempo forza di carattere nell'affrontare i rischi del mestiere e scelte di vita affettiva davvero sorprendenti. Che non avrei mai immaginato incrociandola in redazione negli anni in cui scrivevo su "La Città" diretta da Alessandro Misson. Appariva di sfuggita salutando con modi educati e il sorriso in volto prima di isolarsi nel suo mondo complicato della giudiziaria e stare sul pezzo senza soluzione di continuità.
Del resto, ieri sera alla presentazione nella Sala Polifunzionale, non sono mancati giudizi lusinghieri da parte di Simone Gambacorta che ne ha curato la prefazione e di Stefano Pallota Presidente dell'Ordine dei Giornalisti d'Abruzzo. E' stato però Gianni Gaspari che ne ha lodato la tempra, la sensibilità e la passione con cui Veronica ha saputo conciliare i due momenti di madre e di giornalista con tutti i problemi legati al ruolo femminile nel mondo del lavoro. In tal senso non è stata casuale la presenza di Natascia Innamorati in qualità di segretario della Fiom-CGIL di Teramo. Così come quella di Tana Bonnici Castelli, chiamata a condurre l'evento nella duplice veste di giornalista e Presidente della Commissione provinciale Pari Opportunità, deliziando il numeroso pubblico presente con letture di brani scelti dal libro di Veronica Marcattili, a cui rinnovo i più sinceri auguri di buon lavoro.
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