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Pietro Di Stefano Commissario PD teramano |
"Noi non facciamo le guerre facciamo la
politica . Faremo il congresso rapidamente, possibilmente entro Natale, perchè a Teramo c'è già una grande classe dirigente di valenti amministratori che deve ritrovare la sua piena unità ma deve anche riconfermare la sua indole nel costruire un partito plurale, inclusivo, capace, come sottolinea
Nicola Zingaretti, di aprirsi al dialogo nel campo largo della società italiana". Con questa determinazione il neo commissario
Pietro Di Stefano ha aperto la conferenza stampa nella sede della federazione provinciale del PD teramano precisando di non eludere ma neanche alimentare le astiose polemiche espresse in questi giorni dall'ex segretario provinciale dimissionato, Gabriele Minosse, che tuttavia non corrispondono alla realtà dei fatti.

"Ho convocato quest'incontro con i giornalisti", ha poi aggiunto Di Stefano, " per fare chiarezza sulle ragioni che hanno indotto a malincuore il partito a livello nazionale ad aprire la procedura del commissariamento in linea con gli adempimenti statutari. Da tempo il Partito Democratico era ripiegato su se stesso, affannato da corrosioni interne che ne depotenziavano l'azione mentre i militanti si disperdevano come dimostrano i risultati elettorali. Uniche eccezioni", ha proseguito il commissario, "sono state le vittorie di Teramo e Pineto grazie allo spessore dei candidati Sindaco". Da questo punto di vista il compito del Commissario, già assessore alla ricostruzione al comune dell'Aquila, è rinvigorire il partito soprattutto nelle aree di crisi, verificare e aggiornare il tesseramento per convocare il congresso ed eleggere il nuovo segretario provinciale e gli organismi dirigenti. Il riferimento ai giovani era d'obbligo nel suo programma di rinnovamento con particolare riferimento ai tempi della ricostruzione post terremoto e alla salvaguardia ambientale con la rapida messa in sicurezza dell'acqua del Gran Sasso.
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