Salvini a Teramo al ritmo di "Bella ciao"
Un'immagine cruda, prontamente ripresa dal collega giornalista fotoreporter, Luciano Adriani, che si è diffusa rapidamente sulla stampa e sui social connotandosi in netto contrasto con lo spirito della successiva visita privata concordata con il Vescovo di Teramo, Monsignor Leuzzi. Quegli occhi del giovane immigrato spalancati per lo spavento sotto lo sguardo severo di Salvini protetto dalla scorta non è degno di un paese civile. E poi fa scandalo se l'assessore alla cultura del comune di Teramo Luigi Ponziani intona Bella Ciao nell'improvvisato coro di protesta indirizzato a Salvini che è maestro di arroganza al limite della sopportabilità democratica. Forse è questo il sentimento che avrà indotto Ponziani, in piena onestà intellettuale, a difendere i valori dell'antifascismo e del socialismo a cui ispirò la sua esistenza sin dalla giovane età. Il richiamo delle battaglie per la libertà e per l'autodeterminazione del popolo italiano contro i muri del fascismo e del nazismo è storia onorata dalla Costituzione repubblicana che Salvini non può disconoscere. Chissà quanta gente avrebbe voluto unirsi a quel coro per dire al rappresentante del governo di abbassare i toni e smetterla di intimidire chi non la pensa come lui. Ma così non è stato forse per timore di esporre le proprie idee o forse per rassegnazione. Mentre altri sognano di abbracciare lo spirito autonomistico di Salvini ritenendolo necessario in Abruzzo per imboccare la strada dello sviluppo e del benessere sociale. Si fa veramente fatica ad immaginare tale dipendenza per il fiero popolo abruzzese.
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