La poltrona girevole del BIM scuote il PD
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"Questo il motivo per cui RED ha deciso di rompere il silenzio",,, "Perchè non si può continuare a tacere ed occorre invece iniziare un'opera di ricostruzione del Partito, prosegue la nota, con un progetto politico nuovo, credibile, alternativo alle destre e al populismo, che guardi all'inclusione e non all'esclusione...che, siamo certi, si affermerà il 10 febbraio in Abruzzo e il 3 marzo in Italia, permettendo di liberare il campo da personaggi ingombranti e nefasti, oramai anacronistici e inadeguati".
Evidentemente non è bastata nemmeno la candidatura prestigiosa di Giovanni Legnini ad allargare gli orizzonti per stemperare gli animi e dar vita ad un nuovo corso politico interno e soprattutto nelle scelte di gestione della cosa pubblica. Una contrapposizione, quella messa in atto dal segretario provinciale del partito democratico teramano, oltremodo stridente con lo spirito del civismo ampio, innovatore e lungimirante di Legnini. Gli viene in sostanza contestato l'esercizio del suo potere che nega la consistenza di qualsiasi altro valore e l'esistenza di qualsiasi altra verità. Da questo punto di vista non è affatto chiusa la vicenda dell'Acquedotto del Ruzzo e l'opinione pubblica vicina al partito democratico certamente qualche interrogativo se lo pone. Specie se domani il sindaco di Cortino diventerà Presidente del BIM.
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