Quando la semplicità onora l'Abruzzo


Ieri a pranzo ero molto curioso di vedere in TV la replica del programma "Cuochi d'Italia" condotto da Alessandro Borghese in cui, rappresentante dell'Abruzzo in gara con l'Emilia Romagna era ospite un giovane chef di Trignano, piccolissima frazione  nel comune di Isola del Gran Sasso, rinomata un tempo per la bontà degli arrosticini. La notizia della sua sorprendente prestazione televisiva era rimbalzata in mattinata su Face book con una grandinata di mi piace e di condivisioni anche da parte di noti ristoratori locali che si sentivano inorgogliti per l'appartenenza al proprio  territorio con frasi colorite e intercalari dialettali in omaggio al loro giovane conterraneo, Manuel Di Stefano. E avevano ragione da vendere stando anche agli apprezzamenti dei due giurati sulla realizzazione del piatto ... li screppell 'mbusse che, chiedo scusa per l’inciso personale, adoro soprattutto se "benedetti con la cannella". Ora tutti sanno che il giovane chef di Trignano viene da una buona scuola di cucina come dimostra il suo curriculum  e la gestione eccellente, insieme al fratello Alessandro, del ristorante "La goccia", ispirato all'acqua del Gran Sasso, come ha specificato Manuel, che rende il piatto teramano ancora più prelibato con gli altri prodotti del nostro territorio che lo chef ha citato insieme ad altre suggestioni enogastronomiche.
Ma ciò che mi ha veramente incuriosito è stata la naturalezza di Manuel nel dominare gli strumenti sofisticati della comunicazione televisiva con la sua disarmante semplicità. Gentilezza nei modi e orgoglio di essere abruzzese affidati ad una foto del Gran Sasso d'Italia accompagnata da un'ampollina di quell’acqua preziosa, a un piatto decorato a mano dal bravo Simonetti artigiano di Castelli e a un sorriso largo e genuino come se volesse apporre la firma al marchio dell'accoglienza, gradevole e accattivante, alle pendici della montagna più alta dell'Appennino. Tu si na cosa grande, gli avrebbe cantato Domenico Modugno, perché porti con te una ventata di poesia e di buon gusto del vivere in una comunità. Un perfetto interprete dello slogan Abruzzo regione verde d'Europa. Uno stimolo per l'Ente regione a rifarsi i conti per reclamizzare ed esaltare la vera anima d'Abruzzo. Manuel Di Stefano ha parlato con il cuore e la mente liberi dalle ansie e dalle polemiche quotidiane.  Come se l’acqua del Gran Sasso non fosse in pericolo. Come se ai Prati di Tivo tutto funzionasse a regola d'arte. Come se la ricostruzione post sisma appartenesse al passato. Credo di andare a trovarlo presto questo giovane e sensibile ambasciatore abruzzese che ci stupisce  con la sua  fierezza di cuoco e la sua indole positiva.       m.m.

 Il mio commento anche 
sul quotidiano "La Città" di ieri

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