Gianni Di Venanzo e l'avventura di Teramo Nostra

La Luce. L'illuminazione che rende reale ogni diaframma."Dietro la maestria di Gianni Di Venanzo siamo riusciti a valorizzare un aspetto del cinema che è l'anima stessa della settima arte". Così Piero Chiarini descrive il suo gioiello racchiuso nel cuore del Premio intitolato ad uno dei grandi maestri italiani della fotografia nel cinema, giunto oggi a testa alta e con riconosciuta dignità organizzativa alla sua ventiduesima edizione. Gli eventi collaterali al Premio si concluderanno a fine ottobre con altri riconoscimenti e cerimonie di tutto rispetto. Piero, come lo chiamano confidenzialmente attori e registi famosi nel rendergli omaggio dal palcoscenico del Teatro Comunale, è molto soddisfatto quando sottolinea che "l'edizione di quest'anno è un traguardo speciale per la nostra città rispetto ai vari eventi che nascono e muoiono nel breve tempo".  Comunque ventidue anni cominciano a pesare sulle spalle. "Non è tanto lo sforzo fisico fra viaggi e relazioni quotidiane per arrivare puntuali all'evento conclusivo, risponde sorridendo il Presidente di Teramo Nostra, quanto garantire ogni volta la qualità dei riconoscimenti artistici in uno dei settori più rappresentativi della cultura italiana".
Mentre chiacchieriamo risalendo Corso San Giorgio faccio cenno a quella mattina di tanti anni fa quando in pochi ci ritrovammo a Colleparco per intitolare una via al teramano illustre Gianni Di Venanzo, senza immaginare minimamente ciò che avrebbe prodotto  successivamente quel gesto. "Allora non mi rendevo conto delle conseguenze. Di sicuro  non ce l'avremmo fatta senza l'impegno di tanti amici e professionisti, ma anche grazie allo sforzo profuso dalle varie giurie che si sono succedute". E la città come reagisce nel tempo? "Bene, direi, pian piano il premio ha conquistato la fiducia dell'Università, dell'Istituto Zooprofilattico, del Liceo Musicale "Braga", delle Bande musicali,  delle scuole elementari e superiori. Senza mai dimenticare  l'impegno dei soci e degli appassionati di cinema e fotografia che hanno creduto e investito senza pretese assurde nel progetto. Oggi ne raccogliamo i buoni frutti ", mormora soddisfatto, Piero Chiarini. "Nel nome e nell'arte di Gianni Di Venanzo abbiamo reso famoso nel mondo l'immagine della Città di Teramo". In effetti non è poco in questi tempi grigi per una manifestazione dedicata al merito professionale e all'estro artistico di giovani talenti e grandi maestri del nostro glorioso cinema in cui Gianni Di Venanzo resta tuttora oggetto di studio e sicuro punto di riferimento per il colore e la luce. Dopo la consegna di targhe e esposimetri d'oro si spengono le luci della ribalta e Piero torna alla vita di tutti i giorni nella sua amata pasticceria senza grilli per la testa ma senza distogliere il pensiero dai prossimi impegni, sempre condivisi con Sandro Melarangelo che sovrintende agli aspetti artistici e culturali dell'attività dell'Associazione Teramo Nostra. Più semplicemente essi esprimono  un sentimento di affetto verso la comunità teramana nel suo divenire fra tradizione e progresso unito al piacere di diffondere e salvaguardare l'identità aprutina. In forza di tali valori è arrivato anche per loro il momento di un meritato riconoscimento morale e civico da parte della comunità teramana e, soprattutto, da quanti vorranno proseguire la loro meritoria opera.

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