I nudi di Sandro Melarangelo nelle sale espositive di via Nicola Palma a Teramo visibili fino al 5 ottobre. Una stimolante riflessione sul discorso sociale coerente e continuo dell'artista teramano
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Marcello Maranella
Organizzata in occasione del 30esimo anniversario del Premio Internazionale di Fotografia Cinematografica "Gianni Di Venanzo", la mostra di Sandro Melarangelo dedicata al nudo femminile degli anni sessanta sarà visitabile fino al prossimo 5 ottobre. Avviato alla pratica dell'arte dal più illustre genitore Giovanni, egli non nasconde l'influenza che ebbero nella sua formazione artisti come George Grosz e Otto Dix con il gruppo della nuova oggettività tedesca. Erano gli anni sessanta quando frequentava a Roma il corso libero del nudo all'accademia di belle arti. " Una stagione molto intensa -ricorda- perché i fermenti ideali, il bisogno di esprimere qualcosa di originale, la spasmodica ricerca di una propria identità artistica si scontravano con il consumismo imperante dell'Italia del boom economico".
A distanza di tanti anni quelle speranze, quelle idee, quelle passioni, quei sentimenti non sembrano affatto sopiti.
I nudi femminili esposti non sono dissimili dai volti e dai gesti di donne ritratte in altri contesti sociali come testimoniano le cartelle e i cataloghi disposti sul tavolo all'ingresso della mostra. Il linguaggio pittorico di Sandro Melarangelo non cede dunque alle evasioni disimpegnate e, diciamolo pure, più redditizie. Una nota distintiva del suo carattere di cui va molto fiero è di non essersi mai preoccupato di dividere l'impegno politico dall'attività artistica come dimostrano, del resto, alcuni tratti più significativi della sua biografia. Come l'impegno della direzione artistica del Premio Di Venanzo a fianco del Presidente di Teramo Nostra Piero Chiarini che, nel corso degli ultimi trent'anni, ha catapultato a Teramo le migliori espressioni del cinema italiano e internazionale.
Gli orari della mostra sono tutti i giorni dalle 18 alle 20 con la presenza dell'autore. Buona visione!
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