Rachele Di Fabrizio della COGECSTRE di Penne vince la sezione Docu Pet 2025 del Pet Carpet Film Festival – Giubileo Edition
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Rachele Di Fabrizio, naturalista della COGECSTRE di Penne – cooperativa che gestisce per conto del Comune di Penne la Riserva Naturale Regionale Lago di Penne e partner del progetto “I Valori della Biodiversità” del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga – ha vinto la sezione Docu Pet 2025 del Pet Carpet Film Festival – Giubileo Edition con l’opera “Nico il Cervo ritrovato” un video di circa 4 minuti con immagini originali girate nelle aree protette dell’Abruzzo
Giunta all’ottava edizione, la rassegna internazionale dedicata al mondo animale e alla sostenibilità ambientale si è svolta presso la Casa del Cinema di Roma (Sala Cinecittà), confermandosi un evento di respiro internazionale e un punto di incontro tra cinema, cultura e sensibilità ecologica.
Il Pet Carpet Film Festival, promosso dall’omonima associazione, nasce con l’obiettivo di raccontare, attraverso il linguaggio cinematografico, il rapporto tra esseri umani, animali e ambiente. Le opere in concorso, provenienti dall’Italia e dall’estero, hanno spaziato dal documentario alla fiction, dalla videoarte all’animazione, con un unico filo conduttore: dare voce al rispetto della vita e della natura.
Il premio a “Nico il Cervo ritrovato”
Il lavoro di Rachele Di Fabrizio assume un significato particolare nell’anno del Giubileo, portando un messaggio di pace, fratellanza e rispetto per la natura in sintonia con i valori di San Francesco d’Assisi.
Nel ricevere il premio, la giovane autrice ha dichiarato: «Ho voluto raccontare la mia esperienza con Nico, un giovane cervo ferito e in fin di vita, incontrato da cucciolo nella Riserva Naturale Regionale Lago di Penne. È stato un percorso intenso ed emozionante, ma il messaggio che desidero trasmettere è chiaro: interagire con la fauna selvatica senza adeguata preparazione può significare condannare gli animali a una vita che non appartiene loro. La natura è già perfetta così com’è: il nostro compito è rispettarla, anche solo osservandola senza alterarne gli equilibri».
La vicenda di Nico, salvato in un momento critico per l’Abruzzo quando i centri di recupero erano chiusi per mancanza di fondi, testimonia l’importanza della cura, del monitoraggio e della gestione professionale della fauna selvatica.
L’evento
L’edizione 2025 ha visto la partecipazione di numerose istituzioni – tra cui Camera dei Deputati, Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Croce Rossa Italiana, Anas (Gruppo Fs Italiane), Fnovi – la conduzione della giornalista Federica Rinaudo affiancata da Don Cosimo Schena, sacerdote e poeta è molto seguita sui social per il suo impegno civile contro l’abbandono degli animali.
La giuria, presieduta dall’attore Enzo Salvi (presidente onorario) e dalla cantautrice Grazia Di Michele (presidente), ha premiato l’opera di Rachele Di Fabrizio tra centinaia di cortometraggi in concorso.
Le istituzioni
L’Avv. Tommaso Navarra, Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, ha espresso grande soddisfazione per il riconoscimento:
«Il premio a Rachele Di Fabrizio rappresenta non soltanto un importante riconoscimento personale, ma anche un segnale forte e significativo per la valorizzazione delle aree naturali protette e del lavoro quotidiano svolto da chi si impegna nella tutela della biodiversità. La vicenda di Nico, il cervo ritrovato, narrata con sensibilità e rigore, dimostra come la conoscenza scientifica e l’attenzione umana possano coniugarsi per generare consapevolezza e responsabilità nei confronti del mondo naturale. È questo lo spirito che da sempre anima il Parco: promuovere un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente, dove la conservazione della fauna selvatica diventa anche occasione di educazione, cultura e cittadinanza attiva. Il riconoscimento a Rachele è quindi un premio alla professionalità, ma anche a una comunità intera che crede nei valori del rispetto, della solidarietà e della sostenibilità. In un momento storico in cui la crisi climatica e ambientale ci impone nuove sfide, la testimonianza offerta dal suo lavoro costituisce un invito a guardare alla natura come maestra di armonia e resilienza. Il Parco accoglie con orgoglio questo risultato e lo considera uno stimolo a proseguire con rinnovata energia il percorso di tutela e valorizzazione del nostro straordinario patrimonio naturale».
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