Ritorno a Fano Adriano fra ricostruzione e nuove suggestioni

Continua a rallegrarci una stagione invernale piuttosto mite, direi primaverile, sotto luminosi raggi di sole e un cielo azzurro davvero rigeneranti. Mi capita spesso di passeggiare sulla battigia dell'area marina protetta del Cerrano dove ritrovo le mie radici ma anche al richiamo del Gran Sasso è difficile resistere. Così decido di risalire le Capannelle per ritemprare l'anima ambientalista ma anche per verificare lo stato dei luoghi feriti dal sisma e dallo spopolamento inarrestabile. Dopo Valle Vaccaro a settembre e Poggio Umbricchio a dicembre, oggi dirigo verso Fano Adriano di cui conservo bei ricordi umani e professionali che si estendono anche nella piccola frazione di Cerqueto. Arrivo intorno alle nove e trenta dalla parte sud del paese, indeciso se parcheggiare o proseguire verso Prato Selva, quando un signore con gli occhiali scuri esce dal bar e mi fa cenno di scendere per bere un caffè. E' il sindaco Luigi Servi il quale più di una volta mi aveva invitato a tornare a Fano Adriano per accompagnarmi in un opportuno giro di ricognizione. "Mi fa piacere rivederla", mi dice il sindaco indicando gestori e avventori del bar con nomi e generalità varie che non perdono mai il sorriso e l'impronta della buona accoglienza. E' ancora fresca la visita del governatore della regione Abruzzo e del presidente della provincia di Teramo a cui hanno spiegato che la speranza è l'ultima a morire... Nel frattempo è morta la stazione turistica di Prato Selva dove anche la strada, ormai impercorribile, mostra segni inaccettabili del decadimento di un paesaggio fra i più belli del versante teramano del Gran Sasso. Ma anche la ricostruzione che non riparte acuisce il disagio che lentamente si trasforma in amara rassegnazione. A parte la burocrazia e le norme sempre da interpretare, dice il sindaco Servi, il comune di Fano, come altri borghi montani, è ancora fermo alle pratiche del terremoto 2009. Eppure, aggiungo, c'è chi decide di tornare ad abitare in paese deciso ad impiantare attività interessanti che oltre agli aspetti remunerativi producono relazioni commerciali e turistiche di una certa importanza.  Il sindaco sorride e alza la mano in segno di attesa stimolado ulteriormente la curiosità del cronista. Usciamo dal bar e mi precede fino all'ingresso di un laboratorio di cucina vegetale da poco allestito in cui ad accoglierci c'è una giovane signora che mi pare di conoscere fin dai tempi in cui a Prati di Tivo aveva messo su una Formaggioteca. Un'idea originale di promozione dei prodotti tipici del territorio."Quella di Prati di Tivo è stata una bella esperienza che però si è conclusa nel 2015 perchè andavo in cerca di qualcosa più attinente al mio modo di pensare", dice Gina Di Benedetto, una fanese doc che ci racconta la storia di MOM, dall'inglese ..man of the match! Come dire in italiano adattato: bisogna essere tenaci per raggiungere i propri obiettivi. Così la titolare di MOM ha intrapreso un nuovo percorso di vita lavorativa con un'attività in cui si sperimenta, si studia, ci si forma per trasformare la materia prima in prodotti vegetali garantiti e gradevoli nella qualità e nella sicurezza alimentare. "Come mangio io a casa così mi piace trasmettere in piccole dosi specialità della cucina vegetariana che, a diffrenza di quella vegana, oltre all'impiego dei prodotti di origine vegetale, ammette anche l'uso di alimenti derivati di origine animale come latte, uova etc.". Un'attività, dunque, che richiede innanzi tutto passione e preparazione. Bisogna cucinare per prevenire non per curare i guasti della cattiva alimentazione. E così oltre al laboratorio l'imprenditrice fanese ha acquistato un terreno attiguo al locale per la coltivazione di determinate colture e nel frattempo è impegnata ad allargare la rete degli amici di MOM con corsi formativi, assistenza catering e chef a domicilio, anche fra i ristoratori della provincia teramana. "Tutto è nato nel 2018 con la lettura di un bando pubblicato dalla Regione Abruzzo sulla stampa locale", mi informa con entusiasmo Gina.  Occorreva predisporre un progetto d'impresa di cucina vegetale con particolare riferimento alla creazione di una scuola di formazione, di un bistrò  e di un laboratorio. Devo dire a fine mattinata di aver fatto una bella scoperta che si è conclusa con assaggi gustosi, foto di corredo per il repotage e un cortese invito per l'inaugurazione prossima di MOM, con il beneplacito del sindaco. Li saluto con piacere all'insegna del buon vivere in comunità dentro la bellezza delle nostre montagne. Prima di rimettermi in macchina faccio un salto in paese per riordinare le idee e magari scoprire qualcos'altro di interessante da annotare. Tranne il fumo che esce dai camini per strada non si vede nessuno e allora faccio i conti con lo spopolamento di cui mi parlano le case puntellate e le transenne che non mi fanno avvicinare al Museo del Cervo, realizzato a suo tempo dall'Ente Parco vicino alla caserma dell'ex Corpo Forestale. Ma queste sono storie passate, purtroppo. Me lo ricordano i coniugi Moriconi che vedo spuntare all'improvviso. Adolfo Moriconi è stato sindaco di Fano e rinomato ristoratore che non demorde nonostante le difficoltà. E' apprezzabile, infatti,  quando mi dice che insieme ai familiari resterà a Fano a svolgere come sempre il mestiere della ristorazione. E' arrivata proprio l'ora di riscendere a Teramo. Mi incammino verso la macchina e un gatto bianco mi fissa da sotto la scultura dell'artista locale allievo di Guido Montauti, Silvio Cortellini, realizzata insieme all'architetto Romeo Antonetti e Antonio Zilli costruttore. Anche questo è un bel messaggio per sognare tempi migliori. Arrivederci alla prossima tappa lungo la mitica strada delle Capanelle.


































Commenti

  1. Mom una eccellenza fanese e Abruzzese, insieme a 7effe e il Vergaro! Da degustare assolutamente e poi per l'anima e lo spirito visitare e pernottare a Fano Adriano, la perla del Gran Sasso e Monti della Laga!

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