I MISERABILI, ieri e oggi nella storia dell'umanità
"I Miserabili", una sontuosa ricostruzione ma senza ritmo. Così titola la recensione nella pagina degli spettacoli del Corriere della sera di questa mattina, a conclusione della miniserie riadattata dalla BBC in tre puntate su RAI 3, di cui l'ultima è andata in onda ieri sera. Eppure io ho rivisto con piacere l'immortale vicenda di Jean Valjean che tanto mi appassionò negli anni dell'adolescenza (più de I promessi sposi, confesso) e che oggi mi spinge ad una rilettura critica delle miserabili povertà nel pianeta globalizzato. E' sempre la stessa guerra tra ricchi potenti e poveri diseredati che si combatte dentro valori universali di libertà e giustizia sociale. In sostanza l'opera storica di Victor Hugo, ambientata a Parigi tra la restaurazione post napoleonica e la rivolta antimonarchica del 1832, non è che la rappresentazione universale dell'eterno conflitto fra il bene e il male che già dalla sua pubblicazione, nel 1862, Artur Rimbaud non si trattenne dal definire il romanzo un vero poema! Ma non è certo questa la sede opportuna per avventurarsi nella trama dell'opera o nei suoi adattamenti televisivi che non intaccano certo il merito di appartenere al rango dei grandi classici della letteratura mondiale. Mi preme invece riportare in evidenza un'edizione speciale de I Miserabili che ho ripreso a sfogliare subito dopo la versione televisiva di cui accennavo all'inizio. Si tratta di..." un'edizione fuori commercio illustrata da Renato Guttuso con 209 tavole di cui 126 a colori e 83 in bianco e nero. E' stata pubblicata in 39 puntate di sedici pagine ciascuna nel settimanale "Tempo" dal 21 aprile 1965 al 2 gennaio 1966. La traduzione di Renato Colantuoni è stata gentilmente concessa dall'Editore Ugo Mursia". Così recita in seconda di copertina quel volume prezioso stampato per i tipi di Aldo Palazzi editore da cui sono tratte le immagini che seguono e che, sono certo, saranno gradite dagli appassionati di buone letture.
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