Cavallari ( Abruzzo Insieme) risponde a Sospiri sulla riforma del sistema idrico integrato: “il rinnovamento arrivi dal confronto e non da scelte calate dall’alto”
AltreNote m.m
Ho letto con attenzione l’intervento del Presidente del Consiglio Regionale Lorenzo Sospiri sulla riforma del sistema idrico abruzzese; sul punto, nessuno mette in discussione l’esigenza di adeguare e rafforzare complessivamente la gestione del servizio idrico nella nostra Regione. È un tema che merita serietà, visione e responsabilità condivisa.
Tuttavia, è importante chiarire alcuni punti essenziali senza ambiguità:
1. Il territorio teramano non può essere sacrificato per risolvere criticità che altrove derivano da cattive gestioni o inefficienze. La riforma non può tradursi in un “azzeramento” delle eccellenze locali, né in un meccanismo per livellare verso il basso chi ha operato bene.
3. Non si può accettare che la riforma diventi un pretesto per indebolire o spostare risorse da chi funziona bene verso gestioni meno efficienti. La discussione deve partire dal riconoscimento di buone pratiche e virtuosità gestionali, non dall’uniformazione aprioristica.
4. Ogni intervento istituzionale nel nostro territorio deve essere accompagnato da confronto reale con gli amministratori locali, con i sindaci, con chi quotidianamente vive il sistema idrico teramano. Non è accettabile che si arrivi nei nostri Comuni con posizioni già cristallizzate, senza ascoltare appieno la voce di chi conosce e tutela il servizio sul campo.
La riforma deve rinforzare, non sacrificare; valorizzare, non penalizzare. È possibile perseguire un sistema idrico integrato più efficiente nel rispetto delle specificità territoriali e delle esperienze positive già esistenti.
Ribadisco la disponibilità al confronto serio e costruttivo, affinché Teramo non paghi per colpe o fragilità che non le appartengono e affinché l’acqua — bene essenziale — sia gestita con equità, competenza e responsabilità.


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