La gloria del palato per i teramani si celebra il Primo Maggio con le VIRTU'

AltreNote  virtù teramane
 di  Marcello Maranella

 

La gloria del palato per i teramani si celebra il primo maggio, nel pieno fulgore della natura dispensatrice di profumi e sapori inebrianti, esclusivi, coinvolgenti. Le Virtù aprutine sono uniche. Non si possono copiare se non contraffacendole nel loro intento originario. La loro durata è strettamente legata alla freschezza delle variegate essenze  orticole e leguminose che esplodono nel loro intenso fragore fra aprile e maggio lungo i fiumi di Interamnia. E' stata sempre quella, nell'antico scorrere del tempo, la loro sede naturale dove ortolani laboriosi e sapienti selezionavano la materia prima  che dal campo arrivava al piatto senza alcuna alterazione. Nessuno immagina quanto lavoro c'è dietro la loro preparazione e quanta ansia si concentra nella mente di chi ha la responsabilità di offrire ai commensali del primo maggio il piacere del cibo buono, pulito e giusto. Ciò nonostante lo spirito conviviale e inclusivo delle virtù resta integro all'interno delle famiglie teramane come testimoniano le immagini odierne che seguono. Come pure nell'animo di quei ristoratori teramani, veri custodi dei canoni della tradizione e della tutela del marchio d'origine.

Da questo punto di vista in tempi di pandemie e transizioni ecologiche le virtù teramane hanno riaffermato l'espressione più genuina del sano rapporto dell'uomo con la natura. Sono un efficace deterrente psicologico per attenuare le pene della crisi che ci sovrasta e rafforzano lo spirito identitario della comunità aprutina in questa bella giornata di festa dedicata alle lavoratrici e ai lavoratori di ogni dove nel mondo. 

Di prima mattina, ogni primo di maggio, girovagando per la città siamo tutti attratti dal brusio che arriva dai vicoli rianimati da una moltitudine di giovani e turisti desiderosi di brindare allegramente all'insegna delle virtù che, appena gustate, scatenano sui social giudizi e commenti  come fosse un concorso a premi. Tutti a elogiare virtù al sapore di mare o di montagna con licenza di variare sul tema originario con grave disappunto dei puristi dell'alta gastronomia. Ma, in fondo, perchè scandalizzarsi? In ogni caso il piatto teramano è un brand inimitabile che attrae l'attenzione della  stampa nazionale con tanto di disciplinare depositato alla ex Camera di Commercio di Teramo. Che genera economia e spinge la ristorazione locale a competere in meglio nella tipicità dei prodotti e, soprattutto, nella loro rigorosa lavorazione.  

Perchè dunque vietare ai non teramani di fare festa con le virtù? L'importante è continuare la ricerca dello scrigno  dove si conservano storie e favole di un piatto che per cucinarlo a regola d'arte non basta solo accendere i fornelli. Da questo punto di vista gli esami non finiscono mai per chi intende meritarsi il passaggio di testimone nel regno della rinomata gastronomia aprutina!! Buon Primo Maggio.

foto ma.ma

 

 

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