"Entrare dove non si entra": sottoscritto il patto per la lettura da istituzioni e associazioni del territorio aprutino. Ne parliamo con l'ideatore Dimitri Bosi
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di Marcello Maranella
A Teramo dopo lunga e meditata gestazione apre, nella centralissima Via Carducci, "La Casa del patto" la cui inaugurazione ufficiale avverrà domani pomeriggio alle 17.00, nell'ambito del progetto "Entrare dove non si entra". Ma già questa mattina il Sindaco Gianguido D'Alberto, l'assessore alla cultura Antonio Filipponi e il responsabile della Biblioteca regionale "Melchiorre Delfico" Dimitri Bosi hanno presentato in anteprima alla stampa i contenuti del progetto pienamente condiviso da istituzioni e numerose associazioni con la sottoscrizione di un singolare "Patto per la Lettura".
Un progetto ambizioso, viene da pensare, ma quali le finalità?
"Molto molto ambizioso" - esclama sorridendo con un pizzico di autoironia l'animatore tenace e lungimirante Dimitri Bosi, attuale responsabile della "Delfico". "Domani con l'inaugurazione di questa sede a fianco alla Biblioteca regionale si conclude un percorso impegnativo ma gratificante di un progetto con cui il Comune di Teramo è risultato vincitore di un apposito bando. Ciò ha permesso nel giro di un anno e mezzo di portare la lettura in contesti differenti dai luoghi classici deputati: il carcere, le fabbriche, le case di riposo, le lavanderie, i mercati".
Da qui il titolo piuttosto suggestivo del progetto...entrare dove non si entra?
"Esatto. L'idea è quella di portare il libro in luoghi dove normalmente non arriva o non può. Risiede qui, almeno per quel che ci compete, il senso del valore sociale della promozione.
Dal punto di vista logistico l'ubicazione ad angolo della "casetta" della lettura posta fra Via Carducci e Via Delfico, in prossimità di Corso San Giorgio, costituisce uno stimolo in più di partecipazione e diffusione della lettura?
Domanda molto pertinente. Nel senso che l'idea di questo spazio è un sogno che coltivo da tanti anni. Quello cioè di aprire una finestra della Biblioteca verso la strada ed è proprio qui che cominciamo una nuova avventura dando spazio di volta in volta a tutte le associazioni, che sono più di 60, tutte firmatarie del Patto per la lettura. Sono loro di fatto i protagonisti della promozione a cui facevo prima riferimento. Posso aggiungere un altro elemento?
Posso dire che questo spazio è anche un momento significativo di riqualificazione urbanistica?In che senso?
E' sotto gli occhi di tutti che questo spazio è da tempo immemore in uno stato di quiescenza, tornando a frequentarlo questo angolo del centro storico riprende vigore ma soprattutto colore e forza. Diviene, in sostanza, un'autentica proiezione esterna della Biblioteca.
Non è che conservi nel cassetto un altro progetto.
Assolutamente no. Non è mio compito. Posso dirti, invece, che la prima idea di questo luogo mi è venuta quando ho visitato la Manchester Central Librery di St Peter's Square che ha un rilevante spazio pianoterra con vetrine in cui sono esposti i libri in cui si fanno varie attività. Contrariamente a molte biblioteche del nord Europa ma anche italiane non dotate di spazi di prossimità con l'esterno.
L'impressione che viene fuori da questa interessante chiacchierata è che siamo di fronte ad un'impronta innovativa della nuova conduzione della mitica Biblioteca Delfico. Cosa rispondi?
Ti ringrazio per le belle parole ma non è solo merito mio. Siamo tutti consapevoli del ruolo che svolgiamo nell'esclusivo interesse delle nostre comunità con cui continueremo a dialogare e a progettare a beneficio di chi verrà dopo di noi.
Chiudiamo con un dato statistico. Hai fatto una previsione su quanto incremento ci sarà per la diffusione della cultura e della lettura nel nostro territorio?
Noi abbiamo avuto alcuni numeri e risultati importanti, mi riferisco ad alcuni aspetti del progetto di cui ci stiamo occupando che l'hanno reso durevole nel tempo attraverso la formazione delle persone alla pratica della lettura ad alta voce. Al di là, beninteso, della realizzazione di questo luogo che domani inaugureremo e di cui andiamo fieri. Vorrei segnalare che hanno aderito volontariamente più di cento persone ad un corso che è durato oltre cento ore. Per non parlare dei tanti eventi ben riusciti che si sono susseguiti.
Quindi ci sono tutte le condizioni affinchè con questi dati, con tale impegno, con tanto affetto verso i libri le imprese mostrino la giusta attenzione sulla promozione e sulla produzione di cultura nella Città di Teramo.
E' un aspetto importante che condivido. Posso infatti affermare che ci sono diverse realtà imprenditoriali e commerciali che hanno firmato il patto per la lettura, non ultime l'Impresa Cingoli e la Fondazione Ballone.
E sul versante del sostegno pubblico?
Tutto è frutto di una possente sinergia istituzionale fra Comune di Teramo in veste di capofila del progetto e la Biblioteca Delfico, poi il lavoro di partenariato tra alcune associazioni e soggetti privati. Innanzi tutto Teramo children, Cineforum Teramo, la Camera del lavoro di Teramo CGIL, che hanno realizzato il progetto negli ultimi quattro anni.
Congratulazioni e in bocca al lupo per l'inaugurazione di domani!!
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