Due alberi piantati dal WWF di Teramo nel Parco fluviale del Vezzola in nome di una nuova stagione ambientale

 di Marcello Maranella

L'appuntamento era per questa mattina alle ore 10.30 per celebrare la Giornata mondiale dell'Ambiente. Nonostante la pioggia battente gli assessori comunali di riferimento e i rappresentanti dell'associazione ambientalista wwf, assistiti dai carabinieri forestali del comando provinciale, hanno piantato due giovani alberi di pero nell'area del laghetto del Parco Fluviale del Vezzola, a ridosso del centro storico della città di Teramo. "Un gesto simbolico ma di grande significato per iniziare a prendersi seriamente cura del Pianeta", ha precisato Massimo Fraticelli, " Di qui  la scelta del wwf di piantare due giovani alberi, belli come quelli ornamentali, ma utili anche per la fauna che si potrà cibare dei loro frutti". Ma è anche un modo per ricordare la storia di Teramo attraverso gli orti che un tempo impreziosivano il paesaggio fluviale e fornivano materie prime di qualità per la tavola dei teramani. Per Dante Caserta, vicepresidente nazionale del WWF, oggi i lungofiumi del Vezzola e del Tordino, insieme alla Villa Comunale, rappresentano le principali aree verdi attrezzate della città e meritano di essere tutelate e valorizzate..."non è un caso che durante il blocco per fronteggiare l'emergenza Covid-19", aggiunge Caserta, "tanti teramani abbiano sentito la mancanza proprio delle passeggiate e delle corse lungo i due corsi d'acqua cittadini". In linea con il rallentamento della pandemia è giunto il momento della riflessione, affermano i dirigenti dell'asssociazione ambientalista. La scienza ha confermato come la diffusione di questo virus sia direttamente e indirettamente collegata ad un rapporto "malato" con la natura, caratterizzato da deforestazione, modelli di produzione e di consumo insostenibili, commercio illegale di animali selvatici a cui si aggiungono cambiamenti climatici e perdita di biodiversità.


Questo in sostanza il significato della campagna pubblica lanciata da WWF all'insegna dell'unità per la costruzione de "Il Mond
o che verrà", avviando anche a Teramo scelte innovative  che razionalizzino l'uso delle risorse naturali per rendere la nostra città più vivibile e resiliente. Dalla riduzione della produzione di rifiuti e sviluppo dell'economia circolare al consumo zero di suolo e conseguente recupero del patrimonio edilizio esistente, dalla creazione di luoghi di aggregazione e socialità recuperando strade e piazze troppo spesso trasformate in parcheggi, ad un piano che valorizzi conservi  e incrementi il nostro patrimonio verde. "Dunque il WWF sarebbe disponibile a prendersi in gestione una quota parte del tratto fluviale in coerenza  con le azioni nel ...mondo che verrà? " chiedo a Dante Caserta alla fine della manifestazione. " Un'ipotesi che si può prendere in considerazione nell'ambito di una convenzione o un'intesa con l'amministrazione comunale nella chiarezza degli obiettivi e dei servizi da erogare per la difesa di un importante bene comune".




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