A Roma la Prima Assemblea Generale ERFAN, la rete scientifica promossa e guidata dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise


Enhancing Research For Africa Network (ERFAN) è una rete scientifica internazionale finanziata
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE), nata a Teramo nel 2017 sulla base dei rapporti di collaborazione e cooperazione scientifica che l’IZSAM intrattiene da anni con il continente africano. Oltre all’IZSAM, designato dal Ministero della Salute italiano come Istituzione leader, fanno parte della rete altri 4 Istituti Zooprofilattici Sperimentali italiani, l’ISS e numerose Istituzioni africane e italiane: Laboratori Centrali Veterinari, Facoltà di Medicina Veterinaria e Organizzazioni non governative. ERFAN si configura come una piattaforma strategica, un prezioso mezzo di collaborazione internazionale dal quale i Paesi africani possono ricavare strumenti utili per raggiungere i loro obiettivi, l’OIE e le Istituzioni  italiane possono trarre una conoscenza continua sulla situazione sanitaria nel continente africano grazie a un costante scambio di informazioni.

 

“Incontri come questo offrono ad esperti e decisori politici uno spazio di confronto per condividere esperienze e consentire alla scienza e alla tecnologia di raggiungere il loro pieno potenziale a beneficio dell’umanità” ha affermato il Direttore Generale dell’IZSAM, Nicola D’Alterio, in apertura dei lavori della Prima Assemblea Generale ERFAN che si è svolta lunedì 4 ottobre nell’autorevole Sala Capitolare del convento di Santa Maria sopra Minerva del Senato della Repubblica italiana. Presenti all'incontro il senatore abruzzese Nazario Pagano e il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, il quale, nel ringraziare l'Istituto Zooprofilattico d'Abruzzo e Molise per l'invito, ha sottolineato:  “La pandemia ha evidenziato la connessione tra la salute di esseri umani, animali ed ecosistemi e la necessità di un approccio multilaterale per affrontare le sfide sanitarie globali. Dall’inizio dell’emergenza l’Italia ha sostenuto la risposta multilaterale attraverso l’ACT- Accelerator e ha finanziato il Covax Facility con oltre 385 milioni di euro che hanno permesso di donare 45 milioni di dosi ai Paesi a basso e medio reddito. La Rete ERFAN fornisce un sistema strutturato di dialogo e cooperazione tra Italia e Africa, promuovendo lo sviluppo delle capacità, il progresso scientifico e il trasferimento tecnologico. Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale è attivamente impegnato nel sostenere lo sviluppo della zooprofilassi in Africa, soprattutto attraverso il trasferimento di know-how”. A tal proposito Il Ministro Di Maio ha ricordato il sostegno al progetto di gemellaggio tra il Laboratorio Veterinario di Maputo, Mozambico, e l’IZS dell’Abruzzo e del Molise.
La prima sessione dell’Assemblea “ERFAN and Science-Policy Interface” è stata arricchita dai contributi del DG dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE) Monique Eloit, del responsabile della Direzione Generale per la Cooperazione Internazionale e lo Sviluppo della Commissione Europea Leonard Mizzi, del Direttore Generale dei Servizi Veterinari del Ministero della Salute italiano Pierdavide Lecchini e da Laura Aghilarre della Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo del MAECI.
 

Prima degli interventi di Rachid Bouguedour della rappresentanza sub-regionale OIE in Nord
Africa e di Moetapele Letshwenyo della rappresentanza sub-regionale OIE in Sud Africa, il dott. Massimo Scacchia ha tracciato il passato e il futuro di ERFAN. Il responsabile della cooperazione internazionale dell’IZSAM e del Segretariato ERFAN ha ringraziato i membri del gruppo di lavoro presenti in sala, per poi passare a illustrare quanto di buono fatto dal Network, anche nell’ultimo periodo segnato dalla pandemia e dall’impossibilità di spostarsi: “ERFAN è fortemente sostenuto dal nostro Ministero della Salute e dall’OIE che lo ha finanziato. Fare rete, scambiarsi conoscenze e buone pratiche significa, ad esempio, esportare e importare alimenti sicuri attraverso controlli accurati che spesso singoli Paesi africani non riescono a garantire. Significa permettere ai poli di eccellenza africani di acquisire lo status di Laboratorio di Referenza OIE, attraverso la formazione, il trasferimento di tecnologia e il rafforzamento delle capacità mediante programmi di ricerca. Non si tratta di colonialismo scientifico ma di un approccio etico inclusivo, di reciprocità, scambio e collaborazione paritaria. ERFAN è strutturato in diversi gruppi di lavoro incentrati su specifiche tematiche sanitarie e oggi include ben 34 partners di 18 Paesi”.
 

A conclusione dei lavori il DG D’Alterio ha riaffermato l’interdipendenza tra scienza e politica e la
necessità di una integrazione sempre maggiore: “ERFAN aiuta a costruire visibilità, consapevolezza,
credibilità, legittimità e fiducia intorno a specifiche questioni scientifiche e favorisce la partecipazione, gli scambi, le sinergie e la cooperazione. La politica dell’Unione Europea e del nostro Paese è costantemente impegnata a rafforzare i rapporti tra Italia e Africa. Diverse iniziative sono state prese in questo senso e la presenza odierna di illustri rappresentanti della Commissione Europea, del Governo italiano e dei rappresentanti delle principali Organizzazioni internazionali, denota il forte interesse per le attività di ERFAN. La pandemia ha evidenziato l’importanza centrale della cooperazione internazionale nel fornire risposte rapide e adeguate alle sfide globali.
L’emergenza sanitaria mondiale è indubbiamente legata al processo di globalizzazione e i suoi effetti
richiedono una governance attraverso diverse forme di cooperazione tra Stati. ERFAN può essere un
catalizzatore efficace per migliorare la resilienza delle comunità e degli Stati alle rapide sfide della
globalizzazione, per adottare una strategia comune volta alla salvaguardia della salute animale e umana e alla protezione dell’ambiente”.

 

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