Dietro la macchina fotografica di Luciano Adriani un mondo di creatività e di scelte coraggiose. Si apre oggi pomeriggio a L'Arca la sua mostra su Bosco Martese

di Marcello Maranella

In prossimità dell'inaugurazione della sua mostra fotografica "Testimoni del tempo", dedicata ai luoghi evocativi della battaglia di Bosco Martese ho chiesto a Luciano di spiegarmi le reali motivazioni di una scelta tanto impegnativa quanto interessante. E così, l'altro giorno, ci siamo ritrovati a chiacchierare a ruota libera sotto un dehor di Piazza Martiri sorseggiando un aperitivo che è durato quasi due ore. Pensavo di conoscerlo abbastanza bene ma ho scoperto in lui un collega stregato dalla passione per la fotografia che lo ha spinto a compiere scelte di vita e di lavoro davvero eccezionali. Tratti caratteriali che ci aiutano a comprendere meglio il messaggio profondo che sottendono quelle foto scattate a Bosco Martese. "Quante volte, tornando lassù da solo dopo le annuali celebrazioni di rito che seguivo per lavoro,vedevo nelle cortecce degli alberi segni espressivi di volti modellati dalla natura e dal destino di quei giovani eroi che sacrificarono la vita per difendere la nostra libertà".

Quello che maggiormente colpisce nell'esposizione di Luciano è una sorta di accorato appello rivolto sostanzialmente alle  giovani generazioni affinchè restino sempre collegati, in senso virtuale naturalmente, con i loro coetanei protagonisti, in quel tempo ormai lontano, di una battaglia di strenua difesa di nobili ideali di democrazia. "Quando ero insieme ai giovani studenti dell'Ateneo teramano ad allestire l'ambientazione fra quei monumentali alberi del Ceppo ho avvertito una leggera carezza  dell'anima che  liberava il bosco dallo scempio cementizio ancora esistente davanti al monumento dei partigiani per  far rivivere emozioni e valori con il linguaggio universale della natura e della cultura". Indubbiamente un impegno lodevole quello del cronista per immagini arrivato a Teramo nel lontano 1987 iniziando la sua collaborazione di fotoreporter con il quotidiano Il Tempo nella redazione storica di Via Argentina.
La storia di Luciano Adriani ha infatti origine a Casalincontrada, in provincia di Chieti,
dove è nato il 9 luglio 1958. Nel 1989 diventa giornalista pubblicista e inizia la collaborazione con l'agenzia di stampa internazionale AP - Associated Press di Roma.
Nel 1996 è giornalista professionista. Nel 1997 diventa fotoreporter per il quotidiano
regionale Il Centro. Nello stesso periodo avvia un rapporto di lavoro con l'agenzia fotogiornalistica Omega Fotocronache, con sede a Milano, per i fatti di cronaca e di
sport di livello nazionale e internazionale. Successivamente, nel 2004, intraprende la
collaborazione con l'agenzia Italy Photo Press, sempre di Milano, per la quale segue i campionati di calcio di serie A e B, le Coppe europee e le notizie di cronaca e
politica. Nel corso della sua carriera professionale Luciano Adriani ha ricevuto numerosi riconoscimenti e, tra questi, il premio Gold Awards nell'edizione 2008 del Festival Orvieto Fotografia. "Mi raccomando i goal prima che accadano, mi diceva l'editore prima che entrassi nell'arena calcistica stracarico di fotocamere, computer e strumenti digitali sofisticati che ti consentono di raccontare dettagli tecnici e umori decisivi prima, durante e dopo il gioco", precisa Luciano con l'orgoglio di chi non ha mai sbagliato un colpo sul lavoro che, detto per inciso, ama infinitamente.

Anche durante le restrizioni del lockdown  ha continuato ad avere gli accrediti necessari per accedere negli stadi, continuare a percorrere la penisola in lungo e in largo, entrare per tempo nell'atmosfera dei grandi eventi per far vivere in una frazione di secondo
sugli organi d'informazione più prestigiosi emozioni e suggestioni impareggiabili. Del resto lui non potrebbe vivere diversamente ...."devi sapere che oltre ad amare la fotografia ho trascorso gli anni più belli dell'adolescenza sui campi di gioco come calciatore provetto". Dunque avevi un'altra carriera aperta? "Con ottimi presupposti, direi. In quegli anni giocavo con gli allievi del Gloria Chieti. A fine campionato la società decise che tutto il blocco dei giovani calciatori promettenti traslocasse a Pescara per essere avviati alla professione di calciatore. Erano i tempi del mitico Renato Curi. Io non seguii quel percorso perchè non potevo sostenere spese alquanto impegnative di trasferimento, di scuola, di alloggio che, invece, evitai restando a giocare vicino casa mia, a Casalincontrada. Fu un allenatore, dipendente dell'ufficio postale del mio paese, a convincermi con un contratto ben remunerato e senza spese a giocare con le squadre di promozione, di prima categoria e di eccellenza. Ancora adesso, quando entro in uno stadio, sento forte l'odore dell'erba e poi quello dell'olio canforato che mettono i giocatori nei massaggi a bordo campo". Così dicesti addio ad una buona opportunità di svago e di lavoro? Si, ma senza rimpianti. Per fortuna è stata la passione per la fotografia a decretare il mio futuro esistenziale e professionale" e mi cita a riguardo un aneddoto divertente accaduto intorno ai dieci anni della sua infanzia.
"L a mia prima marachella è stata quando mia madre mi mandava al negozio per effettuare delle piccole spese. Un bel giorno quando vidi i fustini di detersivi per lavatrice contenenti in regalo una macchina fotografica pensai di comprarne due di cui uno lo nascosi per evitare che mamma se ne accorgesse. Quando, però, lei lo scoprì mi riempì di scapaccioni senza sapere che da quell'episodio mi convinsi di non poter rinunciare alla mia passione. Non a caso a diciotto anni andai a Lanciano munito di piccoli risparmi per comperarmi una Nikkormat di seconda mano e cominciai a fotografare e sviluppare spasmodicamente rullini in bianco e nero".  Nel frattempo Luciano diventa dipendente della FIAT di Val di Sangro senza tuttavia appendere al chiodo la fotocamera. C'è sempre qualcuno in fabbrica che apprezza le sue foto facendone buon uso promozionale come pure qualche redazione locale in provincia di Chieti...." non puoi immaginare la gioia che provavo nel vedere pubblicata la mia foto, naturalmente a gratis.." fino a quando, casualmente, gli viene  offerta la possibilità  di venire a lavorare nella redazione teramana de Il Tempo. Senza pensarci su due volte si licenzia dalla Fiat e il capoluogo aprutino diventa la sua definitiva residemza dove attualmente vive felicemente sposato con una gentile compagna teramana. 
Non aggiungo altro se non l'invito a visitare la mostra su Bosco Martese che apre oggi i battenti alle ore 18 e resterà aperta fino al 14 ottobre 2021 presso L'ARCA-Laboratorio per le arti contemporanee - Largo San Matteo, Teramo a cui interverranno:
Luciano Adriani, autore
Dino Mastrocola, rettore Università degli Studi di Teramo
Christian Corsi, preside facoltà Scienze della comunicazione
Gianguido D'Alberto, sindaco di Teramo
Andrea Core, assessore alla Cultura di Teramo
Francesca Fausta Gallo, preside facoltà Scienze politiche, ordinario di Storia moderna
Pasquale Iuso, ordinario di Storia contemporanea
Francesca Della Monica, presidente associazione culturale Artruv’Arte
Anna Fusaro, curatrice

Modera Lorenzo Spinosi
 
Buona visione!










 

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