Ho visto il bel film "L'arminuta" al cinema Smeraldo di Teramo. Però.... quelle scene girate fuori dell'Abruzzo

di Marcello Maranella

La sala 5 del multisala Smeraldo era piuttosto gremita ieri pomerigio per la proiezione del film L'arminuta tratta dal romanzo di Donatella Di Pietrantonio vincitore del Premio Campiello 2017. Una trasposizione cinematografica eccellente quella firmata dal regista Guseppe Bonito fatta di sguardi e di gesti intensi nella crudezza delle situazioni ambientali e nelle complicità amorevoli delle due sorelle. Bravissima l'attrice Vanessa Scalera e le giovanissime Sofia Fiore e Carlotta de Leonardis. In alcuni passaggi specie nella scena notturna quando si cercano infreddolite e si ritrovano tra i  vicoli del paese ma anche in quella finale davanti al mare (che non è il nostro) a guardare al futuro, confesso di aver provato un forte senso di appartenenza alle nostre radici abruzzesi. Un salto all'indietro fra visioni e sogni della nostra gioventù maturati nella pienezza dei valori umani e sociali condivisi all'interno delle nostre comunità, così mirabilmente evocate dalla scrittrice originaria di Arsita, borgo colto e gentile ai confini della Vallata del Fino, in provincia di Teramo.  Vi chiederete perchè insisto sui dettagli geografici. La risposta l'hanno fornita chiaramente Donatella di Pietrantonio e il ragista Giuseppe Bonito osservando l'assenza totale di un'industria cinematografica e audiovisiva in Abruzzo, a differenza di altre regioni più avanzate da questo punto di vista.  Infatti fra i titoli di coda del film compare il logo della Regione Lazio. 

"A dispetto di una LR 53 emanata nel 2017 (Interventi in favore del comparto audiovisivo: musica, cinema e spettacolo. Istituzione della Film Commission d'Abruzzo) e di una integrazione all’art. 20 attuata nel 2020 per la creazione di un fondo regionale per il cinema e l'audiovisivo" ha opportunamente sostenuto l'attore Lino Guanciale responsabile cultura del PD sottolineando che " ancora oggi progettare e produrre un film in Abruzzo è difficile, se non impossibile, come il caso ‘L’Arminuta’ dimostra. Tutto il mio e nostro sostegno sono e saranno sempre dedicati a spronare perché una legge ad oggi inattuata e vuota prenda corpo, perché la nostra regione, ormai fra le ultime se non l’ultima a non essersi dotata degli strumenti giusti per farlo, possa ospitare ed essere finalmente protagonista di produzioni nazionali e internazionali che valorizzino davvero il Sistema Produttivo Culturale e Creativo abruzzese, composto da circa 24mila addetti e che produce il 4,2% della ricchezza complessiva dall’economia regionale”.

 

 
 

 
 
 
 
 
 

Commenti

  1. Anch'io, vedendo il film, molto bello, ho sentito questo senso di appartenenza e il dispiacere nel sapere che il film non è stato girato in Abruzzo, abbiamo perso una grande occasione.

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