Castelli al bivio fra tradizione e innovazione. Qualcosa si muove ma è prematuro parlare di ripresa dicono i ceramisti artigiani. Museo delle ceramiche ancora senza guida
di Marcello Maranella
La Scesa del Borgo, a ridosso della sede municipale, è la via contrassegnata da insegne di laboratori artigiani con tanto di nomi e cognomi dei titolari come fossero bigliettini di presentazione per turisti e appassionati di ceramica. Superata la scalinata, impreziosita di piastrelle recitanti versi in dialetto locale, si scopre la struttura architettonica di quella che da fonti catastali fu, nel secolo scorso, la prima grande fabbrica di Castelli di cui si intravedono ancora piccole tracce in quei locali dove oggi si realizzano le ceramiche artistiche Simonetti. Ad accogliermi con cortesia e stupore per la visita inaspettata c'è appunto Giovanni Simonetti, artigiano di lungo corso che pur avendo passato il testimone al figlio Antonio continua a prestare la sua opera con discrezione ma pur sempre attento alle dinamiche del settore dal punto di vista artistico e commerciale.
Siamo già in tarda mattinata quando mi sposto dal centro storico in direzione Contrada Casette, dall'altro capo del paese, per incontrare "Peppino" Mercante nel suo laboratorio di "Arte ceramica". Imprenditore dinamico con doti eccellenti di commercializzazione grazie al lavoro esclusivamente artigianale e di dipinto a mano, Giuseppe Mercante, si è diplomato all’Istituto Statale d’Arte di Castelli ed in seguito ha conseguito il diploma di laurea all’Accademia delle Belle Arti dell’Aquila.
L'approccio è diretto e garbato con l'espressione del volto sempre sorridente..."Per quanto mi riguarda il lavoro non manca, per fortuna, ma bisogna anche andare a cercarlo. Nel senso di misurarsi giorno dopo giorno con i clienti e assecondarne le richieste, sia quando dipingiamo la ceramica sia quando realizzaziamo lavori su misura. Bisogna anche avere prontezza di riflessi e aprirsi alle novità", puntualizza sorridendo Peppino. "Ho partecipato con curiosità alla presentazione del progetto di Cingoli e non esito a dire che l'ho trovato molto interessante: intanto perchè muove tutto lo stallo che regna a Castelli inoltre perchè propone qualcosa di nuovo nel rispetto della tradizione castellana".
E qui l'imprenditore tocca un punto dolente sul futuro degli artigiani ceramisti che sono rimasti un numero esiguo rispetto ai decenni trascorsi. In verità un censimento preciso con dati e osservazioni di merito non è disponibile nonostante le sollecitazioni rivolte all'amministrazione comunale dall'associazione locale degli artigiani di cui Mercante è Vice presidente. "Per fare un rapido raffronto dal 2010 ad oggi l'occupazione è scesa proporzionalmente alla diminuzione delle aziende che attualmente superano a mala pena la trentina, supportate da una manodopera esigua composta essenzialmente da lavoratori sopra i cinquant'anni. Non cè di fatto ricambio generazionale. L'Istituto d'arte, a mio avviso, non forma nessuno e se pure qualcuno, diplomato, volesse intraprendere l'attività di ceramista non è incoraggiato da sostegni significativi per avviare l'attività". Eppure Giuseppe Mercante non demorde. E' convinto che un cenno di ripresa si vedrà già da questa estate per cui è intenzionato a partecipare alla mostra dell'agosto castellano con un piglio innovativo sia nell'allestimento che nella localizzazione senza tuttavia tralasciare gli impegni di lavoro nell'azienda. "Come associazione abbiamo realizzato, ma non ancora completato, l'arredo della passeggiata al molo sud del porto di Giulianova e ci accingiamo a presentare il preventivo al comune per abbellire la gradinata che sale alla Madonna dello Splendore. Inoltre abbiamo avviato un'interlocuzione interessante con il comune di Teramo". Nel concedarci Peppino mi ricorda che ...."La precisione nella manifattura e la puntualità nelle consegne è una nostra caratteristica e per questo motivo abbiamo molti clienti in tutta Italia ma anche in Svizzera, in America e in Slovenia con una varietà di prodotti che vanno dagli arredi esterni ed esterni all'oggettistica d'uso e da regalo, alle bomboniere e molto altro. Non ho più l'età per ingrandire l'azienda ma se fossi alle prime armi non avrei timore a guardare con più ambizione al futuro. Lo dico solo come buon auspicio per chi verrà dopo di noi".
Dall'artigianato all'arte il passo è breve a Castelli.
Dietro la chiesa dedicata a San Rocco, all'ingresso del paese, una lunga scalinata conduce al Museo delle ceramiche. Il portone chiuso e l'assenza all'esterno di informazioni sulla sua fruizione non è rassicurante.
Dopo la recente scomparsa del Presidente Giovanni Giacomini si è in attesa di una nuova nomina per assicurare la guida del Museo in sintonia, si dice, con il rilancio complessivo dell'immagine di Castelli. Almeno questo è il convincimento comune..."occorre scegliere una figura dinamica e competente della materia per esaltarne il valore" afferma l'artista Nino Di Simone intento a lavorare nel suo atelier, a due passi dal museo. Un saluto veloce e qualche accenno alle sue recenti creazioni ispirate a Dante e poi via verso l'Istituto d'arte, balzato agli onori della cronaca nelle scorse festività natalizie per il presepe monumentale esposto in Piazza San Pietro a Roma.
Il vecchio Istituto d'Arte trasformato in Liceo artistico di Castelli
"Il preside è appema andato via" mi dicono in segreteria "se vuole può parlare con il vicepreside, il professore Marcello Mancini". Il colloquio si svolge passeggiando nell'atrio e poi all'esterno dell'Istituto con una serie di distinguo sulle attuali funzioni e indirizzi programmatici della scuola. Più in là noto studenti e studentesse in camice bianco che modellano le loro creazioni mostrando una fresca immagine di futuro. "Adeguando contenuti e metodologie, innovando attraverso la tecnologia, coltivando individualmente i talenti, praticando la tolleranza ed il rispetto per la persona, leggendo la tradizione" sottolinea Mancini "l’Istituto ha costantemente raggiunto gli obiettivi istituzionali che hanno fatto crescere tanti giovani come uomini e professionisti. Che in sostanza significa educare all’arte, sperimentare la tecnologia ceramica per la produzione di nuovi e sempre più qualificati standard artistici e produttivi, coniugare il gusto e l'abilità nel lavoro tradizionale con la continua ricerca figurativa".
L'Istituto d’arte per la Ceramica “F. A. Grue“ è tra le più antiche scuole della Regione Abruzzo, avendo compiuto nel 2006 i suoi primi cento anni di storia. Istituito nel 1906 come “Scuola d’Arte applicata alla Ceramica, con l’intento di dare continuità alla tradizione artistica ed artigianale di Castelli, si è trasformata nel 1961 in Istituto Statale d’Arte per la Ceramica, ricoprendo sempre un ruolo di riferimento nella vita sociale, commerciale e culturale della cittadina castellana e del territorio abruzzese. Con la riforma dell’istruzione artistica del 2010 l’istituto è divenuto Liceo Artistico per il Design.
Come ormai viene comunemente chiamato questo complesso scultoreo entrato a buon diritto nella storia della ceramica castellana, è esposto ed è visitabile in appositi locali presso l’Istituto Statale d’Arte “F.A. Grue” di Castelli.
Il “Presepe Monumentale” è opera dello stesso Istituto, che nel decennio 1965-1975 organizzò la
sua attività didattica attorno al tema natalizio e produsse, con mirabile intesa di allievi e professori,
le 54 statue offerte oggi alla suggestione del visitatore. Artefici ispiratori furono Serafino Mattucci, allora direttore e animatore dell’Istituto, i professori Gianfranco Trucchia e Roberto Bentini. Corale ed entusiasta fu la partecipazione attiva degli alunni e di tutto il personale tecnico della Scuola.
Oltre che a Castelli, dove la prima esposizione avvenne sul sagrato della Chiesa Madre nel dicembre del 1965, il Presepe nel Natale del 1970 fu esposto ai mercati di Traiano a Roma e
qualche anno dopo, per circa tre mesi, a Gerusalemme, Betlemme e Tel Aviv.
La “Raccolta Internazionale d’Arte Ceramica Contemporanea”
Adiacente al Liceo artistico di Castelli la rassegna ha un taglio fenomenologico del tutto aperto e spazia dall’ambito della sperimentazione propriamente plastica all’ambito dell’oggettistica.
Istituita nel 1986 oggi costituisce una vera e propria vetrina a tutto campo sul mondo della ceramica, grazie all'esposizione di 500 opere di 350 artisti provenienti da 50 nazioni diverse. La Raccolta ha ottenuto il riconoscimento di Museo Regionale ed è visitabile durante l’orario scolastico oppure previo appuntamento attraverso la segreteria dell'Istituto. ( Ulteriori approfondimenti e interviste sulla realtà castellana saranno pubblicati prossimamente)
Le immagini di questo servizo sono dell'autore -r.v-.
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