Gente di Teramo ai tempi del coronavirus. Omaggio a Giancarlo Puritani

 di Marcello Maranella

Secondo giorno di libera uscita da parziale quarantena. In fila, ora qua ora là,  per pagare bollette e fare commissioni di prima necessità come da foglietto allegato


che faccio fatica ad estrarre dalla tasca perchè con i guanti non si ha padronanaza tattile. Ma va bene così. Che piacere rivedere gente e sbracciarsi di saluti a distanza con sorrisi recuperati dopo settimane di clausura, incupiti da notizie angoscianti di contagi planetari, di gente che scompare in totale solitudine, di prospettive sempre più labili per tornare a vivere una serena condizione di socialità e benessere. E allora l'approccio con chi mi gira intorno è del tutto naturale, ricercato direi, con tanta voglia di esternare emozioni e di intraprendere un nuovo cammino di vita e di lavoro. E' la gente di Teramo che sorregge la tenuta delle relazioni nel centro storico della città, che si alza il mattino presto e organizza le proprie cose con lo spirito giusto di chi non molla, consapevole che dalle difficoltà si esce solo innovando. Come va questa riapertura? chiedo alla signoara  di via Duca d'Aosta, che  imbraccia  mazzi di fiori rigogliosi da preparare per la vendita che, come si può immaginare non dà che una minima resa di questi tempi..". ma che importa, torneranno tempi migliori quando saremo usciti dalla pamdemia" mi risponde con un sorriso largo e gentile la signora e subito aggiunge" l'importante è essere impegnati e, soprattutto, respirare all'aria aperta e rivedere gente, tutto il resto si affronterà...ce la faremo". Mi ha messo di ottimo umore la cortese fioraia che si lascia fotogragfare sotto l'insegna della vetrina che forse, non a caso, si chiama,  "Fantasia".


Una parola che mi associa ad un altro esercente piuttosto eccentrico e di notevole intraprendenza, sempre fedele  al motto: la cultura rende liberi. Lo saluto sull'uscio della sua libreria. Christian Simonella, curvo sul banchetto di lavoro, mi squadra e mi inonda subito di buoni propositi e di progetti messi in cantiere durante la fase acuta dell'epidemia quando assicurava vendite a domicilio...."se una lezione bisogna trarre da questa immane tragedia è che non è più tempo di agire da soli.  Dobbiamo interpretare meglio il termine comunità, precisa Christian, stando l'uno a fianco all'altro. Che oggi vuol dire solidarietà e domani potrebbe chiamarsi  progettualità per rendere Teramo un luogo da raggiungere perchè attrattivo attraverso le eccellenze turistiche, commerciali, ricreative." Mi vuoi anticipare  qualcosa? "Stiamo vivendo un fermento sinergico con altri amici operatori che si eprime con una casa editrice tutta nuova e un brand di promozione del territorio di cui daremo presto notizie dettagliate e operative".  Di diverso parere, invece, è "la voce storica" di Corso San Giorgio, Tiberio Voconi, uno degli artefici del commercio teramano di lungo corso, secondo cui la categoria è in grande e grave affanno. "Tanti colleghi non ce la fanno a far fronte ai protesti e al pagamento delle spese vive di gestione senza ricavare alcun introito da più mesi, mentre le richieste di cassa integrazione per i dipendenti sono ancora inevase. Speriamo che il governo appronti presto misure realmente concrete per evitare il peggio". Ligio al monito ricorrente che non bisogna creare assembramenti riprendo a camminare verso circonvallazione Ragusa per risalire in macchina nei pressi dell'officina-elettrauto di Cristiano Perletta. Anche con lui quattro chiacchiere cordiali con una buona dose di fiducia per l'avvenire, accettando di buon grado le misure di prevenzione nel luogo di lavoro ..."perchè se sto bene io sono in grado di tutelare anche la salute dei miei clienti". Sono queste piccole cronache di una teramanità operosa e ordinata che mi va di raccontare in omaggio a chi ha onorato la vita sociale ed economica di Teramo e che ci ha appena lasciato.

Giancarlo Puritan
i aveva vera classe di imprenditore nel suo negozio di abbigliamento Bentlly's man, dove noi govani di allora abbiamo imparato a vestirci con buon gusto approfittando della sua cortesia e delle sue idee d'avanguardia che poi riversava in altri campi con una rapidità sorprendente. Come tutti i teramani, curiosi e appassionati, egli amava il suo territorio e lo raccontava minuziosamente con gli strumenti di comunicazione più consoni alla sua infaticabile personalità creativa. Quandio abitavo in via D'annunzio, a due passi dal suo negozio, Giancarlo aveva sempre qualcosa in anteprima da annunciarmi, mi faceva cenno con la mano di avvicinarmi per prendere un caffè insieme e parlare del progetto che in quel momento lo animava. Fu così per tanti giorni prima dell'uscita del film su San Gabriele o quando aveva bisogno delle autorizzazioni per far alzre in volo le mongolfiere più belle del mondo dal Piazzale di Prati di Tivo o quando divenne editore del periodico free press Teramani.  Ma Giancarlo sapeva dare anche i giusti toni alla politica teramana senza scadere nelle polemiche da cortile, restando tuttavia fedele alle sue idee di civiltà e di progresso che lo convinsero ad appoggiare il  progetto elettorale dell'attuale ammninistrazione comunale guidata dal sindaco Gianguido D'Alberto. Ciao Giancarlo!

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