Inaugurata con successo la mostra di Amilcare Rambelli alla galleria "il Ristretto" di Teramo
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di Marcello Maranella
La gente arrivava alla spicciolata sabato pomeriggio in Via Mario Capuani, al numero civico 69, nella galleria "il Ristretto", per l'apertura della mostra di Amilcare Rambelli. Dopo le 18, a poco a poco, la presenza si è infittita dando così avvio ai saluti di benvenuto da parte degli organizzatori dell'evento: il gallerista dottor Nicola Rossi e il cognato dell'artista Filippo Andreoni insieme al sindaco di Teramo Gianguido D'Alberto. "Da questa bella iniziativa ideata per ricordare l'artista di origine teramana Amilcare Rambelli si percepisce benissimo quanto sia importante in città avere spazi, pubblici o privati che siano, che producono e promuovono momenti di approfondimento artistico - culturale a beneficio della nostra comunità", ha precisato il primo cittadino. Specie in questo periodo, ha aggiunto D'Alberto, in una città alle prese con tanti disagi a seguito dei cantieri al lavoro per la ricostruzione. "In tal senso "il Ristretto" costituisce un angolo prezioso di incontro e di riflessione culturale".
È stato poi un continuo via vai di persone dinanzi ai disegni, ai dipinti e alle sculture di Rambelli, sempre più incuriosite grazie agli stimoli offerti da due guide d'eccezione come l'architetto Filippo Andreoni e l'artista Sandro Melarangelo che hanno saputo miscelare l'estro creativo con l'eclettica personalità di Amilcare Rambelli, scomparso prematuramente nel 1976, a soli 52 anni, nel pieno della sua espressività artistica. Significativa la presenza del pittore Gigino Falconi, come pure quelle dell'esperto e appassionato d'arte Gino Natoni, dell'architetto Luca Falconi Di Francesco, del sindaco di Castelli Rinaldo Seca, dell'assessore alla cultura Antonio Filipponi, della professoressa Maria Cristina Marroni, del Presidente del Conservatorio "Gaetano Braga" Lino Befacchia, del giornalista RAI Berardo Aurini.
AMILCARE RAMBELLI nasce a Milano il 21 agosto 1924 da genitori abruzzesi, avvia il suo interesse per l'arte frequentando l'Accademia di Brera dove emerge la passione per la scultura. Dal '43 al '45 opera in Abruzzo approfondendo i suoi rapporti con la terra d'origine. Dopo la Liberazione torna a Milano senza però staccarsi dal territorio teramano soggiornando per lunghi periodi a Castelnuovo Vomano. È in tali frequentazioni che matura l'intuizione per le grandi terre cotte. Nel frattempo partecipa al Premio Michetti e al Premio Avezzano, espone disegni e dipinti alla Galleria Marguttiana di Roma.
Tornato definitivamente a Milano nel 1959 vive "la sua stagione creativa più matura e feconda". Sono anni di contatti e approfondimenti culturali importanti nella ricerca sul momento generativo della forma, sia nel bronzo che nella terracotta, ma anche in opere di grandi dimensioni. Stringe rapporti di amicizia con artisti e critici di notevole spessore. È fautore del progetto 'Lavoro di gruppo " coordinando giovani scultori come Maurizio Arponi, Pietro Coletta, Giulio Gioia.
La mostra di Amilcare Rambelli resterà visitabile in Via Mario Capuani 69 per tutto il mese di aprile: tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00 e dalle ore 18.00 alle 20.00.
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