L'abbattimento del Palazzo della Sanità occasione per ridare garbo e socialità al centro storico di Teramo

AltreNote 

di Marcello Maranella

Non c'è da meravigliarsi. Tutta la città ne parla di quell'ingombro edilizio che sovrasta uno degli angoli più congestionati del capoluogo aprutino.  La notizia del suo abbattimento torna a mettere  in evidenza le cose che amabilmente racconta la nostra città in arte e monumentalità, attraverso i suoi  pregi architettonici e la floridezza ambientale che la circonda dal Vezzola al Tordino. In tale contesto la cancellazione del Palazzo della Sanità da Piazza Martiri Pennesi stimola in tanti teramani un forte effetto liberatorio.

Situato all'ingresso principale della Città, a pochi passi dal Duomo e a due isolati da Piazza Sant'Anna, l'orrendo edificio ha soffocato  per lungo tempo la vita in centro storico come un gigantesco monolite, cancellando tracce importanti di storia ottocentesca teramana. L'attuale Piazza Martiri Pennesi era conosciuta fino al secolo scorso come Piazza della Cittadella per la presenza, fino al '500, di una fortificazione posta a difesa della città antica che da Porta Madonna si sviluppava verso ovest sino all'Episcopio e al Duomo. Ad aggiungere prestigio alla piazza suddetta sin dal 1870  fu l'Albergo Giardino con annesso stabilimento bagni, considerato il più accogliente albergo della città . Negli anni sessanta del secolo scorso al suo posto fu realizzata la sede della Banca Popolare Abruzzese e Marchigiana, oggi sede dell'Inps. 

Da decenni quel luogo è prigioniero di un traffico caotico e inquinante per la ricerca spasmodica dei parcheggi ritagliati intorno al palazzone tale da scoraggiare la sosta o l'attraversamento dei pedoni. Per non parlare delle condizioni fatiscenti dal punto di vista igienico sanitario del suo anonimo porticato che affaccia su via Oberdan. Ben venga, dunque, l'annunciata eleminazione dell'immobile sorto negli anni settanta oggi non più compatibile, evidentemente, con le indifferibili esigenze di rigenerazione urbana nel cuore pulsante della città, già colma di cantieri della ricostruzione. Pertanto risulta saggia l'ipotesi di lasciare respirare quel luogo da ulteriori edificazioni redendolo attrattivo e competitivo in senso urbanistico e commerciale, magari attraverso un concorso di idee realmente innovative e lungimiranti.

Da questo punto di vista la sfera politica e amministrativa locale mostra buon senso e chiarezza di intenti da porre a confronto con altri enti come Regione e Provincia ma anche con la comunità teramana, ha dichiarato il sindaco Gianguido D'Alberto, allo scopo di trovare un equilibrato componimento fra le parti in causa. Come, del resto, ben auspicato dal Partito Democratico nel pronunciamento che di seguito riportiamo.

L'amministrazione comunale di Teramo è chiamata ad operare scelte importanti per il futuro della città; tra queste c’è certamente il confronto su palazzo della sanità che, è bene ricordare però, non è di proprietà del Comune ma della Regione (precisamente dell'Arta) e della Provincia.

La posizione del Partito Democratico, frutto di confronto all'interno del Gruppo consiliare, è stata già espressa, prima nei luoghi istituzionali e poi pubblicamente, dall'Assessore PD Marco Di Marcantonio.

 

Dal punto di vista urbanistico il faro che guida il PD all'interno dell'amministrazione D'Alberto è quello di rendere Teramo una città in cui migliori sempre più la qualità della vita, accogliendo elementi di modernità lungo il percorso di recupero e valorizzazione della sua storia.

Palazzo della sanità è ad un isolato dalla Cattedrale e da Piazza Martiri, è figlio di anni in cui le esigenze erano altre e spesso, purtroppo, hanno prodotto ferite vistose.

Oggi abbiamo la possibilità di ridare respiro ad una piazza a lungo soffocata da un edificio estraneo al contesto urbanistico in cui fu realizzato. Riconsegnare Piazza Martiri Pennesi alla sua originaria vocazione di spazio aperto vuol dire non soltanto far riemergere il bello, nel suo significato profondo, ma anche valorizzare, armonizzare e rilanciare una porzione importante del centro storico della città, restituendole la funzione di luogo pubblico e centro di aggregazione.

La Provincia, da nostre interlocuzioni con il Presidente, è da subito disponibile ad abbracciare il percorso descritto, la scelta definitiva spetta ora all’Arta e alla Regione e per questo sollecitiamo la minoranza comunale di centro destra, che è maggioranza in Regione e che pure si è espressa a favore della demolizione del palazzo della sanità e contro la sua ricostruzione, a facilitare il dialogo con la maggioranza regionale affinché permetta, rinunciando al progetto di ricostruzione, il recupero di Piazza Martiri Pennesi.


 





 

 

Commenti

Post popolari in questo blog

GENTE DI TERAMO Macchinista per caso dietro le quinte del Cineteatro comunale: "Avventura esaltante vissuta accanto ai grandi del cinema e del teatro italiano" ricorda Franco Cavallin

Onore al merito: Christian Graziani, stimato professionista teramano, eletto nel CdA della Cassa Nazionale dei Dottori Commercialisti

L'importanza deI sit-in di domenica prossima ai Prati di Tivo