Significativa celebrazione del 25 aprile a Teramo per gli ottanta anni dalla liberazione dell'Italia dal nazifascismo

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di Marcello Maranella

Quando il corteo dei partecipanti a Teramo per la Festa del 25 aprile, a ottanta anni dalla Liberazione dell'Italia dal nazifascismo, è arrivato in fondo a Viale Mazzini la pioggia cadeva copiosa sotto un cielo plunbeo. Eppure nessuno dei tanti presenti ha voluto rinunciare alla cerimonia rievocativa dei valori di democrazia e di libertà dinanzi al Monumento ai Caduti di tutte le guerre. Tutti insieme: cittadini, autorità politiche, militari e istituzionali dietro cui spiccavano stendardi, gonfaloni, bandiere. Una bella immagine senza alcun dubbio perchè ricorda che...

"Con la festa della Liberazione si celebra una lotta plurale che edificò una nuova idea di patria e che è alla base della Costituzione dell'Italia Repubblicana" ...

scrive nel suo articolo Andrea Ricciardi sulle pagine de La Lettura_ Corriere della Sera dal titolo ineqivocabile "LA FESTA PLURALE DEL PAESE LIBERO". 

Sulla stessa lunghezza d'onda hanno pronunciato i loro interventi questa mattina a Teramo il Presidente provinciale dell'A.N.P.I. Antonio Franchi e il sindaco Gianguido D'Alberto il quale, tra l'altro, ha sottolineato: "La strada da compiere, per una piena realizzazione di quei diritti sanciti nella nostra Carta Costituzionale, è ancora lunga. Ed è per questo che oggi mi rivolgo soprattutto ai giovani, invitandoli a fare propri e a vivere nel loro quotidiano i valori che furono alla base della Resistenza e della Liberazione. Proprio i giovani, all’epoca, furono i protagonisti della lotta al nazifascismo. Quei giovani per i quali la scelta dalla parte giusta da cui stare non fu facile né scontata. Perché quei giovani, quelle ragazze e quei ragazzi che misero a rischio la propria vita, e in molti casi la sacrificarono, erano gli stessi giovani che erano cresciuti all’interno della cultura fascista e che abbracciarono la lotta di Resistenza, nella maggior parte dei casi, non perché spinti da convinzioni politiche ma perché stanchi dell’orrore della guerra, della negazione dei diritti, stanchi di vedere calpestata la dignità dell’uomo. Quella dignità che ancora oggi viene oltraggiata e negata a Gaza, in Ucraina in tutti i teatri di guerra". 

In precedenza il corteo, partito da Largo Madonna delle Grazie, aveva fatto tappa  a Piazza Orsini per assistere allo Svelamento delle Pietre d'inciampo dedicate ai martiri della strage di Sella Ciarelli di Valle Castellana dove, il 26 settembre 1943, sacrificarono la loro vita i carabinieri Settimio Annecchini di Fossacesia (Chieti), 41 anni, e Angelo Cianciosi di Furci (Chieti) 42 anni, il brigadiere Leonida Barducci di Ancona, 33 anni, e il sergente maggiore alpino Donato Renzi trentenne di Valle Castellana. Infine, alla Villa Comunale "Stefano Bandini", la commemorazione dei teramani Mario Capuani, Alberto Pepe, Berardo D'Antonio, Romolo Di Giovannantonio.


"Qui vivono per sempre gli occhi che furono chiusi alla luce 

perchè tutti li avessero aperti per sempre alla luce"

(Giuseppe Ungaretti, 

Per i morti della Resistenza) 


 











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