Lo IAT di Via Carducci un modello di accoglienza turistica che fa bene all'immagine di Teramo
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di Marcello Maranella
L'aria fresca settembrina ci ritempra dopo l'implacabile estate africana appiccicosa e debilitante nel corpo e nella mente. Ne apprezzo il piacere girando a piedi nelle vie centrali della città sia pure impacchettata da una miriade di cantieri che lasciano pochissimo margine di manovra al traffico cittadino: parcheggi intasati, negozianti imbufaliti e pedoni intimoriti. Non è certamente un bel vedere di paesaggio urbano per i residenti, soprattutto per i turisti che fanno fatica ad orientarsi nel labirinto della ricostruzione senza tuttavia demordere dal desiderio di scoprirne gli angoli piu suggestivi che parlano di storia, ambiente e archeologia aprutina e cibo della buona tradizione teramana. La conferma arriva dai dati forniti dallo IAT del Comune di Teramo, l'Ufficio di Informazione e di Accoglienza turistica di Via Carducci, di recente apertura presso i locali della Regione Abruzzo attigui alla Biblioteca Delfico, dove nelle ultime settimane sono transitati più di 1500 visitatori. Non sono grandi numeri, intendiamoci, ma rivelano senza tema di smentita le potenzialità della struttura dotata di strumenti di comunicazione al passo con i tempi in grado di accompagnare il turista in un attraente viaggio virtuale nel cuore pulsante della città in attesa che i luoghi deputati alla diffusione e alla produzione di culture ( Museo Archeologico, Teatro romano, Castello della Monica, siti archeologici Madonna delle Grazie e della Cona e altro) tornino a risplendere nella loro insostituibile funzione comunicativa. In ogni caso speriamo che lo IAT di via Carducci abbia vita lunga e contribuisca concretamente al rafforzamento dell'immagine della città capoluogo.
"C'è voglia di fare e di qualificare il servizio di
accoglienza per i turisti" mi dice Stefano senza preamboli e subito
aggiunge " io e la collega non ci limitiamo a distribuire cartine e
locandine lasciando al turista la fatica di districarsi nel cumulo di
informazioni cartacee". Cosa fate in particolare? "Intanto non
ci facciamo prendere dall'ansia del tempo nel senso che mettiamo l'utente a proprio agio davanti ai video che sono in
ogni stanza, animando le immagini con racconti e suggerimenti per facilitare il
percorso di visita che si accingeranno a fare" precisa Stefano "Si
tratta, ovviamente, di un viaggio narrativo tridemensionale che sorvola i
tetti della città e s'incunea fra monumenti piazze e giardini con l'obiettivo
di stimolare curiosità e voglia di conoscere in primis la storia dei Pretuzi,
ma anche quella dei maiolicari castellani o i misteri della Necropoli di
Campovalano o le meraviglie naturalistiche del Parco Nazionale Gran Sasso Laga tanto per fare qualche esempio ". Come assumete le informazioni che trasmettete? "Dal
materiale disponibile prodotto dalle strutture di riferimento culturale e
turistico unitamente agli approfondimenti personali conseguenti il nostro
lavoro che cerchiamo di fare con passione e competenza nell'uso dei mezzi
digitali usando le tecniche dello storytelling, come ho appreso negli studi
universitari". Eppure non sono mancate critiche sull'ubicazione dello IAT
e sulla poca consistenza dei dati forniti come pure sull'aspetto descrittivo di
una città più virtuale che reale. " Più che critiche sembrano polemiche pretestuose di chi non è mai venuto a trovarci o di chi è contrario per partito preso".
Vedremo come andranno le cose nel prossimo futuro. Nel frattempo girano voci che si sta lavorando per aprire un'altra postazione IAT in un punto strategico di Largo Melatino, fra la chiesa di Sant'Antonio e Corso De Michetti. Avrei pensato Piazzale San Francesco dove è in corso un restyling moderno e funzionale dei servizi dell'Autostazione dei pullman per il trasporto pubblico locale ma anche tappa obbligata dell'arrivo dei bus turistici. In ogni caso vale la pena visitare lo IAT di via Carducci: non solo i turisti ma anche i teramani possono entusiasmarsi per cose d'altri tempi e al tempo stesso farsi un'idea di futuro post ricostruzione della nostra amata città da affidare alle giovani generazioni.
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