GENTE DI TERAMO Marco Pannella e Ivan Graziani pilastri dell'identità aprutina
AltreNote
Marcello Maranella
Il nome di Teramo è balzato all'attenzione della stampa nazionale con l'intitolazione di una Passeggiata a Marco Pannella in Corso Siccardi, tra piazza Arbarello e via Cernaia a Torino. L'importante evento commemorativo cui erano presenti il sindaco di Teramo Gianguido D'Alberto e il presidente del consiglio comunale Alberto Melarangelo, è stato caratterizzato dagli interventi appassionati di Don Ciotti e del Direttore de La Stampa Andrea Malaguti, in ricordo dello storico leader dei Radicali di origine teramana. Tanti i torinesi presenti insieme a personalità del mondo della politica, della cultura e dello spettacolo tra cui Luciana Littizzetto e Piero Chiambretti. Per finire con Vasco Rossi in un suo suggestivo commento positivo per la scelta dell'intitolazione della via definendo Torino Città illuminata. Ed ha aggiunto, sottolineando il grande e ininterrotto legame di stima e amicizia con Marco Pannella: " Era il mio alter ego politico, un uomo sempre in contatto con la gente. Grazie a lui abbiamo ottenuto diritti civili fondamentali".
Come dimenticare le battaglie che Marco Pannella ha condotto per la sua città con indubbio fiuto politico e autorevolezza istituzionale: dal consiglio comunale al Parlamento italiano a quello europeo. Bene ha fatto l'Università di Teramo a conferirgli nel 2015 la laurea Honoris Causa: "Abbiamo ragionato molto sulle motivazioni" spiegava allora il Preside della facoltà di Scienze della Comunicazione Stefano Traini, " lo abbiamo fatto per dare
un riconoscimento istituzionale a un uomo che ha avuto intuizioni
straordinarie nel campo della comunicazione politica, che ha dimostrato
di avere grandi capacità nella gestione del rapporto con i media, che ha
saputo animare una radio storica come Radio Radicale con estro e con
piglio manageriale. Marco ha saputo rompere codici, reinventare metodi,
stupire, disorientare, combattere". La stessa Teramo Nostra non perde occasione per esaltarne il carattere identitario della sua teramanità!!
Domenica 22 settembre
Leggevo ieri su IL Fatto Quotidiano la lunga intervista rilasciata da Claudio Fabi, uno dei più grandi produttori musicali italiani. Ha lavorato a lungo alla RCA ed è stato direttore artistico della Numero Uno, la casa discografica fondata anche da Mogol e Lucio Battisti. E' il padre di Niccolò Fabi. Ad attirare subito la mia attenzione è stato un virgolettato in grassetto posto al centro delle due pagine della rubrica SECONDO TEMPO, dedicato a Ivan Graziani in risposta al giornalista che chiede a Fabi chi è stato il primo che ha portato in RCA. "Credo Ivan Graziani" è la risposta secca: "lo incontrai all'Università di Urbino mentre era impegnato in alcuni concerti insieme al suo gruppo del tempo; pensare che ancora non ero passato alla musica contemporanea, ero solo un assistente, ma lo ascoltai e decisi di presentarlo in azienda. Folgorato? insiste il giornalista..." dal suo rock melodico, anzi rock del cuore e con quella vocetta, quel canto lirico"....e cita Alberto Fortis: "i falsetti sono tipici della loro musica, per me una forza incredibile, nonostante tutti quanti ci ridessero sopra".
Quello di Fabi è certamente un contributo eccelso nel rileggere dopo decenni dalla scomparsa l'estro creativo di Ivan che lo pone accanto ai grandi della musica italiana con rinnovato orgoglio da parte della comunità teramana, che proprio in questi giorni ha onorato la figura dell'indimenticabile musicista e maestro di Ivan, Nino Dale. Un teramano autentico, innovatore e lungimirante, sulle cui tracce prosegue con entusiasmo la nipote Nicoletta. Uno dei brani composti da Ivan Graziani si chiama, non a caso, "Nino Dale and his modernists".
Commenti
Posta un commento